L'Onu: “Stabilità del Sahel necessaria per bloccare i flussi”

Sahel

La stabilità del Sahel (regione dell'Africa subsahariana) è fondamentale per gestire e bloccare i flussi di migranti attraverso il Mediterraneo. E' l'esito della missione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei Paesi dell'area, guidata dall'Italia insieme a Francia ed Etiopia.

Proprio dal Sahel proviene circa l'80% dei migranti che arriva sulle coste italiane dopo i lunghi e pericolosissimi viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo. Gli ambasciatori a guida della missione si sono recati prima in Mali e Mauritania, dove hanno incontrato i rispettivi presidenti. A Bamako hanno partecipato poi ad un incontro con il Comitato dei seguiti per l'Accordo di pace in Mali, che raggruppa le parti firmatarie dell'intesa e la mediazione internazionale.

Gli ambasciatori hanno visto i rappresentanti di Minusma, delle missioni Ue Eucap, Eutm e Barkhane, tra i principali partner internazionali impegnati a garantire la sicurezza nella regione. Proprio da qui è emersa la necessità di assicurare un forte coordinamento tra le iniziative in atto. I delegati hanno fatto visita a Sevarè (Mali), al quartier generale della Forza G5, creata da Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger e Ciad per il contrasto al terrorismo e ai traffici illeciti nella regione. E che dovrebbe bloccare la tratta di esseri umani prima che entrino in Libia. Per l'ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, si è trattato di una tappa fondamentale, che ha permesso di acquisire importanti elementi sullo stato di avanzamento nella costituzione del G5, sulle sue implicazioni strategiche e i bisogni in termini di equipaggiamento e formazione.

Anche il presidente del Burkina FasoRoch Marc Christian Kaboré, incontrando gli ambasciatori nella capitale Ouagadougou, ultima tappa della visita, ha ribadito come sia più che mai necessario avanzare speditamente nel progetto G5, auspicando il sostegno delle Nazioni Unite. Soprattutto viste le allarmanti prospettive sulla sicurezza della regione e il loro forte impatto sui fragili equilibri del Paese.