L’Onu approva una risoluzione contro gli jihadisti stranieri

Onu

Rafforzare le leggi contro il flusso dei “foreign fighters” (combattenti stranieri), che si arruolano nei gruppi terroristici come l’Isis in Iraq e Siria. E’ questo il contenuto della risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il provvedimento è stato approvato durante la riunione presieduta da Barack Obama. Per foreign fighters s’intendono i musulmani occidentali che decidono di arruolarsi nelle organizzazioni jihadiste. Il rischio è che, una volta tornati nel Paese d’origine, possano compiere atti terroristici. Nel suo intervento il presidente Usa ha parlato di 15mila combattenti che da 80 nazioni sono andati in Siria negli ultimi anni per aggregarsi alle milizie integraliste e ha poi definito “storica” la decisione del Palazzo di Vetro anche se, ha sottolineato, “non basterà da sola” perché “le promesse su carta non rendono sicuri, devono essere tramutate in azioni”. Il testo chiede ai Paesi di adottare normative per perseguire chi si affilia nei gruppi estremisti, impedire il transito o l’ingresso di persone legate al terrorismo e  colpire i finanziatori della Jihad. Nella risoluzione è prevista la condivisione d’intelligence tramite l’Interpool.

Nel frattempo la Francia è scossa dalla barbara esecuzione di Hervè Gourdel, decapitato ieri dall’Isis in Algeria. Il presidente Francois Hollande ha deciso di convocare per oggi all’Eliseo il Consiglio di Difesa. Il capo di Stato transalpino ha parlato di atto “vile e crudele”. “La mia determinazione è totale – ha aggiunto – e quest’aggressione non fa altro che rafforzarla: continueremo a lottare contro il terrorismo dappertutto e in particolare contro il gruppo dello Stato islamico, che porta morte in Iraq e Siria, perseguita minoranze religiose, stupra, decapita”.