L’OMBRA DEL NUOVO LEADER DEI TALEBANI DIETRO LA MORTE DEL FIGLIO DEL MULLAH OMAR

Dubbi, sospetti e ancora poca chiarezza su quanto sta accadendo nel mondo talebano. Un portavoce del governo afghano ha annunciato mercoledì 29 giugno la morte del leader spirituale dell’organizzazione, il Mullah Omar, che però sembra si deceduto nel 2013. Il caso, che ha già sollevato non poche perplessità tra i seguaci che si chiedono come mai per due anni non sia stato detto nulla e soprattutto di chi fossero gli ultimi proclama diffusi a suo nome, si aggrava maggiormente se si considera che il figlio di Omar, Mullah Akub tra i 21 e i 22 anni aspirante alla successione, ha perso la vita in un agguato a Quetta, in Pakistan giovedì scorso.

Il popolo degli “studiosi di Dio”, così vengono chiamati i talebani, è quindi diffidente e molti, tra cui la famiglia del mullah Omar, preferiscono non garantire l’alleanza a Mansour. A dare la notizia all’agenzia afghana è stato il vicepresidente della Wolesi Jirga (la Camera Bassa del Parlamento afghano), il quale senza accusarlo esplicitamente ha però lasciato intendere che dietro la morte di Akub ci sarebbe l’ombra dell’attuale leader spirituale dell’organizzazione.

ToloNews, citando fonti della sicurezza locale, riferisce che nelle ultime 24 ore si sono registrati almeno tre scontri tra le diverse anime dei talebani sempre a Quetta. Il più importante ha avuto come obiettivo un convoglio in cui era presente il n.2 di Mansour, Maulvi Haibatullah Noorzai, nella provincia del Baluchistan