Lo shutdown resta a oltranza

La risoluzione dello shutdown è la prima sfida del primo periodo di amminsitrazione Trump con una delle due ali del Congresso a guida democratica. Nemmeno il tempo di insediarsi che la rieletta speaker Nancy Pelosi ha lanciato la sua sfida, parlando di un modo nuovo di fare opposizione (di sicuro innovativo, vista la presidenza repubblicana di Ryan nei primi due anni di Trump alla Casa Bianca) ma anche, e soprattutto, della necessità di “riaprire” il governo dall'impasse dovuta alle trattative sulla sicurezza. A rincarare la dose ci ha pensato il leader dem in Senato, Chuck Schumer, secondo il quale il presidente Trump sarebbe disposto a mantenere lo shut down “per un periodo lungo mesi, o anche anni”. Affermazioni che arrivano direttamente dai contenuti del confronto fra il Tycoon e la maggioranza democratica della Camera, un confronto dal quale non sono tuttavia emerse certezze ma solo sensazioni opposte.

Impasse eccezionale

Da parte repubblicana filtra un po' di ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo che metta fine all'impasse, mentre sul lato democratico le prospettive sono meno buone. Il che, di fatto, ha impedito che il confronto potesse portare a una bozza di accordo che consentisse il superamento dello shutdown e la sensazione, a detta dei democratici, è che lo stallo possa proseguire ancora per un (bel) po', addirittura “una lunghezza storica”, come ammesso dallo stesso Donald Trump. I buoni propositi, insomma, sembrano non bastare per risolvere la questione, ancor meno ora che la Camera è saldamente in mano al Partito democratico. Il presidente, a metà fra l'ironico e il serio, ha detto che lo stallo potrebbe protrarsi addirittura fino alle elezioni, puntando i piedi sulla sua richiesta di 5,6 miliardi di dollari per costruire il muro al confine messicano.

Nuovi incontri

A ogni modo, il presidente ha fatto presente che nel fine settimana proseguiranno i colloqui fra le due parti, concedendo ai giornalisti che, nonostante i disaccordi, la via intrapresa è quella della cooperazione: “Abbiamo avuto un incontro molto, molto produttivo e penso che abbiamo fatto molta strada. Siamo tutti sulla stessa strada in termini di voler ottenere un governo aperto”. Nei prossimi giorni si incontreranno delegazione di entrambi i partiti, con Trump che ha designato come rappresentante il vicepresidente Mike Pence, il segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen e il consulente senior della Casa Bianca Jared Kushner. A ogni modo, Trump è stato chiaro: “Non apriremo finché non sarà risolto”.