L'Iran avverte: “Se l'Europa minaccia, pronti a colpire”

Fino a oggi riteniamo che l'Europa non rappresenti una minaccia e per questo non abbiamo sviluppato la portata dei missili”, ma se l'Unione Europea divenisse un pericolo, la Repubblica islamica dell'Iran “non esiterebbe a farlo”. L'avviso arriva dal numero due dei Pasdaran, il generale Hossein Salami.

Minaccia all'Europa

“Se abbiamo mantenuto il raggio dei nostri vettori a 2.000 chilometri e non lo abbiamo elevato non è perché non abbiamo la tecnologia per farlo“, ha sottolineato Salami. Nel settembre scorso, tuttavia, i militari iraniani avevano provato con successo un missile a lunga gittata (2mila chilometri) chiamato “Khorramshahr”, durante la parata per il 37esimo anniversario della guerra Iran-Iraq. “Che vi piaccia o no, rafforzeremo le nostre capacità militari che sono necessarie per la deterrenza“, aveva dichiarato il presidente Hassan Rohani.

Le dichiarazioni di Macron e la guerra in Yemen

La velata minaccia giunge a seguito delle parole del presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una visita negli Emirati Arabi, di condanna nei confronti dell'Iran. Il rappresentante dell'Eliseo si era detto “preoccupato dal programma missilistico” di Teheran, agitando anche lo spettro di possibili nuove sanzioni. Nello stesso periodo, i ribelli houtni, nello Yemen, impegnati nel conflitto con la Coalizione a guida saudita e sostenuti dall'Iran, avevano lanciato un missile contro l'aeroporto internazionale di Riad.

Sulla guerra in Yemen, Salami ha voluto precisare che l'Iran offre agli hutni “solo sostegno morale e politico”, perché “se con il blocco fossimo riusciti a portare i missili in Yemen, sarebbe un fallimento saudita”. Ed ha aggiunto che quella guerra è “il risultato della natura diabolica del regime saudita”.

Isis creato dagli 007

Nel suo intervento televisimo, Salami ha parlato anche dell'Arabia Saudita, accusandone l'intellingence insieme a quelle di Emirati Arabi, Usa e Israele di “aver creato l'Isis per destabilizzare il regime siriano”. Il numero due dei pasdaran ha quindi aggiunto: “Abbiamo le prove delle forniture di armi americane nel 2013 e 2014”.