L’Iran a Vienna, nulla di fatto sul nucleare

Nessun accordo fra l’Iran e il gruppo “5+1”, formato da Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito e Germania. Il tavolo fra le grandi potenze e lo Stato confessionale sul programma nucleare di Teheran è di fatto saltato, secondo quanto comunicato ieri sera a New York da un alto responsabile dell’amministrazione americana. “Le distanze sono significative” ha riconosciuto il responsabile della mediazione, Catherine Ashton, al termine di otto ore di intensi colloqui tra le parti.

Proprio oggi, inoltre, è atteso l’incontro tra il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, e il capo della diplomazia americana, John Kerry, per analizzare le “numerose questioni” ancora in sospeso, in vista di un’intesa sul dossier nucleare iraniano. “Faremo qualsiasi sforzo per risolvere i problemi nei prossimi giorni”, aveva assicurato Zarif al suo arrivo nella capitale austriaca: ma dopo i contrasti al tavolo con i +5 le questioni aperte sul tavolo potrebbero moltiplicarsi.

Non sono state certo d’aiuto le polemiche scoppiate nei giorni scorsi fra Iran e Arabia Saudita: le dichiarazioni del paese arabo sulla responsabilità della situazione in Medioriente potrebbe creare ulteriori problemi ai negoziati sul nucleare.7 In particolare, il ministro degli Esteri saudita Saud al-Faisal ha accusato Teheran di avere forze in Siria, Iraq e Yemen e di “far parte del problema” che ostacola una soluzione pacifica. Dopo poche ore è arrivata la fredda risposta dell’omologo iraniano: “Le dichiarazioni, se riportate correttamente, sono in contraddizione con i negoziatori diplomatici dei nostri Paesi”.

Nel frattempo, a Teheran, è stata nuovamente rinviata la decisione sul perdono di Reyhaneh Jabbari, la ragazza iraniana condannata a morte per l’omicidio dell’uomo che voleva stuprarla. Lo riferisce ad Aki-Adnkronos International Taher Djafarizad, presidente dell’ong Neda Day, che segue il caso della 26enne iraniana. “I familiari della vittima avevano annunciato a quelli di Reyhaneh che la loro decisione sul perdono della ragazza sarebbe arrivata oggi – ha spiegato Djafarizad – ma dopo un incontro tra il figlio della vittima e i genitori della Jabbari la loro decisione è stata nuovamente rinviata a domani”.