L'India non aderirà alle sanzioni Usa

L'India ha deciso di non aderire alle sanzioni recentemente imposte dagli Usa all'Iran. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri, Sushma Swaraj, spiegando che Nuova Delhi si atterrà solo alle sanzioni imposte dalle Nazioni Unite. “L'India segue solo le sanzioni delle Nazioni Unite, e non le sanzioni unilaterali di qualsiasi Paese”, ha spiegato in conferenza stampa la ministra rispondendo a una domanda sulla recente decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall'accordo nucleare firmato nel 2015.

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L'India, insieme alla Cina, è uno dei maggiori consumatori mondiali di petrolio ed è un ottimo cliente di Teheran. Dopo aver ritirato Washington dall'accordo sul nucleare firmato nel 2015, il presidente degli Stati Uniti ha re-imposto le sanzioni contro Teheran e ha concesso dai tre ai sei mesi alle aziende che operano nel Paese arabo per ritirare i propri investimenti se non vogliono subire misure punitive che ne limitino l'accesso al mercato statunitense. Questo danneggerà l'economia iraniana e metterà un freno al suo sviluppo, in particolare del settore petrolifero, quello da cui Teheran riceve le maggiori entrate.

Oro nero

Attualmente, le esportazioni di petrolio iraniane sono salite a 2,5 milioni di barili al giorno, la maggior parte delle quali è destinata all'Europa e all'Asia. Il 9 maggio, l'Arabia Saudita, il maggiore esportatore di petrolio del mondo, ha fatto sapere che prenderà tutte le misure necessarie per coprire la quota di produzione di petrolio dell'Iran. Riad, che attualmente produce 10 milioni di barili al giorno, ha la capacità di raggiungere una quota di 12 milioni. In base a un accordo concluso a gennaio tra paesi Opec e non Opec, tra cui la Russia, la produzione petrolifera dei maggiori esportatori mondiali deve essere ridotta di 1,8 milioni di barili al giorno per sostenere i prezzi. Il 25 maggio, i ministri dell'Energia di Riad e Mosca hanno detto che un aumento della produzione di petrolio potrebbe avvenire nel terzo trimestre di quest'anno.