Libia, orrore a Bengasi: scoperte 40 teste nel campo di addestramento

Quaranta teste tagliate sono state portate all’obitorio di Bengasi, città a est della Libia di cui si è impadronito l’esercito regolare dopo 4 mesi di insediamento da parte degli jihadisti. Dalle prime informazioni emerse da alcune fonti locali e dai media del Paese, l’orribile ritrovamento è avvenuto durante un’ispezione di una scuola all’interno della caserma “Fulmine” situata nel quartiere di Bou Atny. Il territorio è stato riconquistato il giorno prima con l’operazione denominata “Bat Hell -Pipistrello del Diavolo” che lo ha sottratto alla ‘Shura’, la coalizione delle milizie islamiche attive nella seconda maggiore città libica.

Bengasi è stata per lungo tempo contesa tra le forze regolari del luogo e le milizie dello Stato Islamico, tensione che negli scorsi giorni è sfociata in una serie di violenti scontri. Il bilancio finale è stato 40 morti e oltre 20 feriti nei combattimenti proseguiti fino a tarde notte come riferiscono fonti militari citate dai giornali arabi. Il porto della città è il principale terminal per l’importazione dei prodotti alimentari nella parte orientale del paese e molti dei missili hanno colpito la zona di Sabri e Laithi proprio nei pressi dell’insenatura sul mar Mediterraneo.

L’esercito ha inoltre utilizzato ogni strumento di guerra, carri armati, aerei da guerra, elicotteri e razzi, cercando di eliminare i militanti islamisti “una volta per tutte”. Intanto oggi sono cominciati a Ghadames, nel sud del paese, i colloqui tra i delegati dei due ‘Parlamenti rivali libici, quello riconosciuto internazionalmente di Tobruk e quello islamista di Tripoli. L’incontro necessita della mediazione dei delegati della missione Onu, come spiega Bernardino Leon, esperto europeo delle questioni del mediterraneo, che rivela l’importanza di giungere ad una stabilità politica in quanto è stata proprio la mancanza di controllo del Paese negli ultimi anni a favorire la diffusione del terrorismo.