LIBIA, LE MILIZIE POSTANO I DOCUMENTI DELL’ISIS: “ECCO LA LORO LEGGE”

L’Isis senza segreti. Dopo la liberazione (non ancora conclusa) della città di Sirte – roccaforte libica del Califfato – le forze libiche hanno rinvenuto e resi pubblici nuovi documenti sulla vita quotidiana sotto il dominio dell’Isis. Le milizie dell’operazione al Bunyan al Marsous hanno postato sulla loro pagina Facebook una serie di documenti ritrovati nei palazzi riconquistati e sottratti ai jihadisti.

Le carte riguardano principalmente le “leggi” interne e le disposizioni adottate dai fondamentalisti. Si tratta di una trentina di documenti che attestano atti civili quali, ad esempio, divorzi, annullamenti di matrimonio o eredità. L’apostasia – vale a dire l’abbandono della fede islamica – o il coniuge che non aderisce all’Isis sono ritenuti dal giudice ottimi motivi per concedere il divorzio. Nei documenti si leggono anche le istruzioni e gli ordini che un fantomatico “emiro di Sirte” – il cui nome non viene però mai citato – dava al giudice “matrimonialista”.

A Sirte intanto non cessano i raid aerei americani – 108 ad agosto e prolungati per altri giorni – concentrati sulle postazioni dell’Isis nell’area circostante la città, importante porto libico. Dal canto loro, le milizie legate al premier Fayez al Sarraj sostenuto dall’Onu, si dicono pronte alla “battaglia finale” ormai da settimane. La loro operazione, che si sviluppa strada per strada lungo i quartieri cittadini, era iniziata a maggio e si sta prolungando più del dovuto, con pesanti perdite umane militari e civili. Le offensive internazionali hanno infatti indebolito i jihadisti, ridotti a poche centinaia di combattenti, ma non li hanno ancora neutralizzati del tutto. Nessun insuccesso, assicurano gli esperti, ma solo un rallentamento nelle operazioni che puntano a sradicare il califfato dalle terre del defunto Gheddafi.