Libia, Haftar: “Italiani da noi sempre benvenuti, peccato che alcuni hanno scelto i nostri nemici”

“Gli italiani da noi sono sempre benvenuti. Peccato che alcuni abbiano scelto di stare con i nostri nemici”. E’ quanto ha affermato il generale libico Khalifa Haftar in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera durante la quale, tra le altre cose, ha smentito di aver ricevuto armi dalla Russia. “Mosca fa parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha votato l’embargo militare nei nostri confronti. Si muove in modo serio, rispettando le convenzioni internazionali – ha dichiarato il generale libico -. Ci è stato detto che le armi possono arrivare solo dopo la fine dell’embargo e Putin si impegna per cancellarlo”.

“Noi ci aspettiamo aiuti da tutti per combattere l’Isis. Saremmo ben contenti di cooperare con la Gran Bretagna, la Francia o la Germania. Italia compresa, ma purtroppo sino a ora – ha sottolineato  Haftar – il governo di Roma ha scelto di aiutare soltanto l’altra parte della Libia. Avete mandato 250 uomini tra soldati e personale medico per gestire l’ospedale di Misurata. A noi nulla. Negli ultimi giorni ci era stato promesso l’invio di due aerei per trasportare negli ospedali italiani alcuni dei nostri feriti gravi. Ma sino a ora non sono arrivati, forse per il brutto tempo. Ci saremmo aspettati maggior cooperazione”.

Inoltre, durante l’intervista, il generale libico ha sottolineato come non abbia apprezzato il il discorso di fine anno fatto dal Capo di Stato maggiore che ha visitato Misurata. “Conosco le tematiche del vostro ospedale. Il numero due della vostra intelligence è un mio caro amico, viene spesso a trovarmi e ne abbiamo parlato più volte”. Poi il generale Haftar ha lanciato un avvertimento ai governi stranieri, compreso quello italiano: “Non interferite nei nostri affari interni. Lasciate che siano i libici a occuparsi della Libia”.

Il generale libico, parlando con il Corriere della Sera, ha affrontato anche la questione dei migranti. “Noi siamo un Paese di transito. Se il nostro esercito controllerà i nostri confini meridionali il problema si ridurrà per tutti – ha osservato -. E ciò vale anche per la questione degli impianti energetici tanto cari all’Italia. Sarei ben contento di parlarne con i dirigenti dell’Eni”.