Libia: 20 egiziani copti rapiti dagli islamisti

In Libia in seguito alla caduta di Gheddafi gli scontri tra i vari gruppi armati presenti nel paese non hanno più avuto fine. In questo contesto i cristiani copti egiziani continuano a essere oggetto di violenze mirate, come nella città di Sirte dove fonti del governo hanno confermato la notizia diffusa dall’agenzia di stampa Mena, secondo cui  20 di loro sono stati rapiti da uomini armati affiliati alla rete radicale islamista Ansar Al-Sharia mentre erano sulla via del ritorno in patria.

La popolazione vicina alla Chiesa copta riferisce che i sequestratori hanno chiesto un riscatto per permettere ai rapiti di far ritorno in Egitto. Secondo altre fonti locali invece i miliziani della frangia hanno agito per chiedere il rilascio di alcuni prigionieri detenuti nelle carceri dei due governi insediati a Tripoli e Tobruk, in cambio alla liberazione dei cristiani.

Lo scorso 30 dicembre già una coppia di medici con la figlia tredicenne furono trovati morti nella loro abitazione a Sirte, il violento assalto secondo il presidente di un Consiglio locale, Yussef Tebeiqa, fu causato da un gruppo di persone che ha agito per motivi legati all’appartenenza religiosa delle vittime. Lo scorso febbraio invece, nella zona di Bengasi le forze di sicurezza libiche trovarono i corpi senza vita di 7 egiziani copti che subirono una brutale violenza, anche qui la strage è attribuita a bande armate islamiste.