L'Ema rassicura sulla sicurezza dei farmaci

Dalla Brexit non deriverà alcun impatto sulla sicurezza dei farmarci e sulla loro efficacia, perchè l'Agenzia europea del farmaco (Ema) e gli Stati membri continueranno a monitorarli allo stesso modo rispetto a prima della Brexit. Lo precisa l'Ema in una nota, in cui spiega che le autorità europee sono al lavoro per evitare carenze di medicinali per effetto dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.

Scenari

Al momento, si legge nel documento, non è ancora chiaro a quali condizioni il Regno Unito lascerà l'Ue. “Se un accordo di recesso verrà approvato ed entrerà in vigore, ci sarà un periodo di transizione durante cui la normativa dell'Ue continuerà ad applicarsi nel Regno Unito. Ciò significa che l'accesso ai medicinali non verrà influenzato”. Se invece il Regno Unito lascerà l'Ue senza un patto o un accordo (il cosiddetto no-deal), il diritto comunitario cesserà di essere applicato nel Regno Unito. In questo caso, per poter continuare a fornire alcuni medicinali nell'Unione europea, le aziende che svolgono determinate attività nel Regno Unito dovranno apportare modifiche per conformarsi alla legislazione europea.

Al lavoro

L'Ema, la Commissione Europea e gli Stati membri stanno lavorando insieme da maggio 2017 per consigliare le imprese su come implementare i necessari cambiamenti, incoraggiandole a farli prima della Brexit, in modo da minimizzare l'impatto sulla fornitura di medicinali, nel caso di no deal. L'Agenzia e gli Stati membri continueranno comunque a valutare i medicinali nello stesso modo rispetto a prima della Brexit. Tuttavia, poiché il Regno Unito non farà più parte dell'Ue, le attività di valutazione dei medicinali, attualmente svolte dal Regno Unito, dopo la Brexit saranno effettuate dai rimanenti Stati membri.