Le milizie mietono soldati egiziani. Nella penisola del Sinai altri undici morti

Il nord del Sinai, penisola dell’Egitto nord-orientale, sta nel mirino dei militanti islamici da ormai più di un anno. In seguito al golpe militare contro il presidente eletto Mohamed Morsi gli attentati delle milizie sono duplicati mietendo centinaia di vittime. E proprio oggi ne sono caduti altri 11 tra poliziotti e soldati. È stato un ordigno lasciato lungo la strada a provocare i morti. La bomba è esplosa al passaggio del loro veicolo sulla via che conduce a Rafah, città al confine con la striscia di Gaza.

Il principale gruppo di miliziani autore degli attentati, probabile artefice anche di quello avvenuto oggi, è Ansar Beit al-Magdis, dei “partigiani di Gerusalemme”, responsabili di molti attacchi contro le forze di sicurezza. Lo stesso gruppo, pochi giorni fa, aveva anche diffuso il video della decapitazione di alcuni uomini accusati di essere spie israeliane.

 

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