LA TURCHIA ALLE URNE, ERDOGAN CERCA LA MAGGIORANZA ASSOLUTA

Oggi 53 milioni di cittadini turchi sono chiamati a votare per un nuovo assetto politico del Paese o in senso islamista , come vorrebbe l’attuale Presidente Recep Tayyip Erdogan , o verso una maggiore laicità e un possibile ingresso nella Comunità europea. Se gli elettori dovessero riconfermare il partito attualmente al potere, l’Akp, Erdogan avrebbe i numeri per cambiare la Costituzione e creare un sistema super-presidenziale che, di fatto, metterebbe nelle sue mani molti poteri. Dalla rivolta di Gezi Park di 2 anni fa – una delle famose “primavere arabe” – il Presidente turco ha infatti imposto una stretta autoritaria e oggi chiede conferma agli elettori del suo operato. L’Akp necessiterebbe di una maggioranza di 2 terzi dei voti per poter proseguire nel programma di ispirazione islamica, ma secondo i sondaggi è in calo.

Per l’esito finale sarà decisivo il risultato del partito curdo Hdp di Demirtas, da giorni bersaglio di decine di attacchi intimidatori: se dovesse superare lo sbarramento del 10%, entrando in Parlamento, gli islamici non avrebbero i due terzi e perderebbero così la maggioranza assoluta di cui godono dal 2002. Ipotesi che aprirebbe la strada a un’alleanza di governo fra i tre partiti laici d’opposizione che parlano apertamente di “dittatura islamica” e accusano Erdogan di censurare web e media. Quanto alle altre formazioni presenti in Parlamento, il partito repubblicano del popolo Chp, kemalista orientato a sinistra, risulta tra il 23 e il 30%, mentre il partito di azione nazionalista (Mhp, estrema destra) tra il 14-18%.