La Siria risponde agli Usa: “il nostro esercito non uccide i civili”

Dopo i recenti bombardamenti dell’esercito della Siria contro la provincia di Raqqa, il Dipartimento di Stato degli Usa ha emesso un comunicato dove si è dichiarato “inorridito” per le decine di civili uccisi nella città dopo gli attacchi. Secondo l’Osservatorio per i diritti umani siriano sono almeno 95 le vittime. Non hanno tardato ad arrivare le proteste da parte del governo siriano, che si espresso attraverso le dichiarazioni del ministro dell’informazione Omran al-Zoubi che ha invitato il governo americano a criticare i jihadisti dell’Is piuttosto che le azioni dell’esercito siriano.

“L’esercito siriano non prende di mira i civili e mai lo farà” – afferma il ministro al Zoubi – il Dipartimento di Stato dovrebbe mostrare più rispetto per le anime delle vittime americane dei terroristi del Daesh (Is in arabo) piuttosto che rivolgere accuse costruite a tavolino contro lo Stato siriano, che da anni fa fronte al terrorismo”. Infatti secondo il ministro siriano gli Stati Uniti starebbero ignorando deliberatamente tutti i crimini che vengono commessi dall’Is e, mentre da un lato sottolinea tutti gli sforzi che il governo di Damasco sta facendo per aiutare le popolazioni a non soccombere all’Isis, dall’altro condanna pesantemente tutti i “paesi che inviano denaro ai terroristi e li addestrano”.

Inoltre, concludendo il suo comunicato Omran al-Zoubi ha dichiarato che “ognuno deve scegliere tra due opzioni. O si sta con il terrorismo, con il Daesh, con il fronte al-Nusra e con gli altri o si sta contro il terrorismo”. Una dichiarazione che suona più come un invito ai vari Paesi a prendere una posizione, decidere se schierarsi dalla parte della Siria o dalla parte dei terroristi.