La sfida di Macron alla povertà

La Repubblica è fatta di lotte impossibili, ma ogni volta le abbiamo raccolte. In una sola generazione possiamo sradicare la grande povertà nel nostro Paese. E' un'ambizione estrema che ci dobbiamo assumere con molta umiltà, tirando le somme dei nostri errori, io per primo. Non lo avrei detto qualche mese fa. Ma se non è la Francia a portare avanti questa lotta, nessuno lo farà. Quindi la porteremo avanti”. Con un accorato intervento il presidente francese, Emmanuel Macron, ha presentato il piano contro la povertà.

Dati spaventosi

Il programma, messo a punto da ministero della Salute e della Solidarietà sociale, prevede lo stanziamento di 8 miliardi in 4 anni con interventi in materia di infanzia, occupazione, sussidi sociali e alloggi. Il tutto per far fronte a numeri spaventosi: 9 milioni di francesi (il 14% della popolazione) vive sotto la soglia di povertà. Tra questi circa 3 milioni sono minori – un bambino su cinque – per lo più provenienti da famiglie monoparentali. 

La presentazione

“Non possiamo più tollerare che la dignità dei bambini non venga rispettata” ha detto l'inquilino dell'Eliseo, che per la presentazione ha scelto una location simbolica: il museo dell'Uomo di Parigi. Con questo piano il governo intende “combattere i nuovi volti della povertà e fondare lo Stato provvidenza del XXI secolo” ha sottolineato il portavoce dell'esecutivo, Benjamin Griveaux. “I vari piani che si sono succeduti nel tempo non hanno permesso di sradicare la precarietà. Il nostro sistema sociale, che offre molti sussidi, ha consentito di stabilizzare la povertà anche nei periodi di crisi, ma non di invertire il destino dei giovani più colpiti né di interrompere il circolo vizioso della povertà ereditaria. E' giunta l'ora di uscire dall'impotenza pubblica” ha detto Olivier Noblecourt, responsabile interministeriale per la prevenzione e la lotta alla povertà dei bambini e dei giovani. E' proprio a loro che Macron ha fatto più volte riferimento nel suo discorso, citando persino “Terre des hommes” di Antoine de Saint-Exupery, deplorando “l'insopportabile ingiustizia e lo spreco” che “non consente ad ogni bambino di diventare quello che potrebbe essere, è come uccidere Mozart“. “In media ci vogliono 180 anni a un bambino povero prima che i discendenti dei suoi discendenti abbiano accesso alla classe media – ha ricordato Macron – Quindi il piano povertà non riguarda solo alcuni di noi: riguarda l'intera nazione e solo con la mobilitazione di tutti potrà avere successo”.

Il piano

Scuola obbligatoria a 3 anni, accesso facilitato al nido pubblico, aumento degli aiuti del 30% per le famiglie monoparentali e più bisognose, raddoppio delle classi materne e delle elementari nelle zone di educazione prioritaria, sono alcuni degli interventi previsti per la fascia di età della prima infanzia. Il ministro Agnes Buzyn ha confermato la creazione di 30 mila posti nei nidi, un piano di formazione per 600 mila operatori dell'infanzia e un programma specifico di apprendimento della lingua francese. Colazione offerta dal governo nelle scuole primarie ai bambini delle fasce sociali meno abbienti mentre il tariffario della mensa scolastica verrà rimodulato in funzione del reddito familiare.

Dopo la scuola

Il secondo orientamento del piano povertà prevede di accompagnare i giovani dopo i 18 anni e i beneficiari del reddito di cittadinanza attiva (Rsa) nel periodo di ricerca di un lavoro con la proroga degli aiuti sociali fino a 21 anni, un sostegno nella ricerca di un alloggio e di una formazione, fornito al livello regionale. La scuola sarà obbligatoria fino a 18 anni, invece di 16, e massima attenzione sarà rivolta agli studenti che escono del sistema scolastico senza un diploma in tasca. In 500 mila avranno accesso al programma “garanzia giovani” – contro 100 mila sotto Hollande – per formare e trovare un posto di lavoro a quanti hanno tra 18 e 25 anni. Inoltre il governo punta alla creazione di 100 mila ulteriori posti per chi si inserisce nel mondo del lavoro e al potenziamento degli strumenti a disposizione per facilitare il reinserimento dei disoccupati.

Aiuti

Verrà infine semplificato il sistema degli aiuti sociali, anche per facilitare le procedure burocratiche da parte dei cittadini, potenziando la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Accantonata per ora la possibilità di versare un sussidio cumulativo e unico ai francesi, ma il piano stabilisce già la fusione tra la copertura sanitaria universale – per le persone con redditi inferiori a 700 euro – e un altro tipo di aiuto (complemento salute, Acs) per quelle che ne percepiscono meno di 900.

Diffidenza

Massima vigilanza da parte di associazioni della società civile e ong in prima linea nell'assistenza sociale agli ultimi. “Piani sulla povertà ce ne sono già stati molti. La differenza è che questo qui ha avuto molto spazio sui media. Aspettiamo prima di pronunciarci. E' sconvolgente vedere bambini che non si sfamano, che non vanno in vacanza. Una società a doppia velocità e, purtroppo, il numero di persone coinvolte è crescente” ha commentato Julien Laupretre del noto “Secours Populaire”. Un sondaggio realizzato dall'istituto Elabe per Bfmtv rivela oggi che il 79% dei francesi è “scettico” sulla politica sociale di Macron e tre cittadini su quattro dubitano della sua capacità di lottare contro la povertà.