La Russia scende in piazza, quasi 300 arresti

Giornata di protesta in Russia, dove in migliaia sono scesi in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni (in programma l'aumento dell'età pensionabile) varata nei giorni scorsi e avversata dalla popolazione che ha deciso di riversarsi per le strade delle città russe nello stesso giorno dedicato alle elezioni di 26 governatori, delle amministrazioni di 4 comuni e di 16 assemblee legislative locali. E' stato in particolare l'oppositore Aleksej Navalny, arrestato nei giorni scorsi e condannato a 30 giorni di fermo amministrativo, a invitare i cittadini alla protesta, mobilitando da solo circa cinquanta cortei in altrettante città del Paese, solo quattro dei quali autorizzati dal governo. In quelli restanti, la Polizia ha effetutato non meno di 291 fermi, come fatto sapere dalla ong per la difesa dei diritti umani Ovd-Info.

In duemila in strada a Mosca

Al momento, i dati diramati parlano di 58 persone fermate a Ekaterinburg, 43 a Omsk, 28 a Krasnodar, 24 a San Pietroburgo, 20 a Tver, 17 a Ufa, 14 a Khabarovsk, 13 a Tomsk, 10 a Novosibirsk, 9 a Mosca, 9 a Celyabinsk. Almeno duemila persone hanno partecipato ai cortei di Mosca nonostante le elezioni in corso per il posto di sindaco, la maggior parte delle quali radunate nella piazza dedicata ad Aleksandr Pushkin, intonando cori contro il presidente Putin, chiamato ad affrontare un calo di popolarità mai così evidente nei cittadini russi, per la maggior parte contrari all'incremento dell'età pensionabile (65 anni per gli uomini e 60 per le donne), della quale aveva dato l'annuncio tre mesi fa il premier Dimitrij Medvedev e giustificata con gravi problemi nella demografia del Paese. Tra i fermi, anche l'ex portavoce della campagna elettorale di Navalny, Ruslan Shavvedinov, fra i pochissimi a non essere stato arrestato prima delle annunciate manifestazioni. L'attivista è stato fermato proprio in Piazza Pushkin, a Mosca.