La procura di New York contro la Trump Foundation

Una nuova grana piove sulla famiglia Trump, posta di fronte a una citazione in giudizio da parte del Procuratore generale di New York, il quale ha messo nel mirino la fondazione benefica del presidente e, per inciso, tutti i suoi dirigenti maggiori. La Trump Foundation, secondo la procuratrice Barbara Underwood, si sarebbe macchiata di “azioni illegali” per oltre un decennio, compreso un ampio coorinamento politico illegale con la stessa campagna elettorale presidenziale del Tycoon. Citati, a tal proposito, tre dei figli del presidente degli Stati Uniti, Eric, Donald Jr e Ivanka, sui quali gravano pesanti sospetti connessi alle attività della Trump Foundation e altre azioni a essa correlate. Secondo la Procura, in particolare, si sarebbe “illegalmente utilizzata la fondazione privata per spese personali, commerciali e politiche”.

L'indagine

Insomma, un problema non certo di poco conto per la famiglia presidenziale, di nuovo alle prese con le remore degli uffici giudiziari nei confronti della fondazione. Stando ai sospetti, Trump e i suoi figli avrebbero utilizzato i soldi della charity per diverse attività non correlate agli scopi della stessa, in quanto istituzione benefica no-profit. La TF, stando a quanto emerso dall'indagine, avrebbe svolto onerosi lavori nei resosrt e in altre proprietà di famiglia, organizzato eventi per la campagna elettorale e addirittura saldato alcuni creditori. Attività che, in nessun modo, rientrano in quelle previste dallo statuto di una fondazione di questo tipo.

Le richieste dell'Attorney

Non è la prima volta che l'Attorney general di New York mette nel mirino la Trump Foundation in quanto, appena un mese fa, ne aveva chiesto addirittura lo scioglimento, con ridistribuzione della liquidità (esigua secondo Underwood) rimasta ad altre attività no-profit e interdizione, al presidente americano, dal ricoprire incarichi dirigenziali presso aziende di questo tipo per i prossimi 10 anni. Una richiesta che, unita alla citazione giunta in relazione all'indagine, ha incontrato la reazione stizzita del Tycoon, il quale ha già fatto sapere che “non patteggerà mai in questa causa ridicola”. L'Attorney ha chiesto al Tribunale, perciò, di far chiudere la Trump Foundation e far restituire 2,8 milioni di euro, senza contare le percentuali legate a eventuali sanzioni aggiuntive. Il presidente, a ogni modo, dovrà dimostrare che le ipotizzate, “ripetute e volontarie operazioni di autoaffermazione a vantaggio degli interessi personali e commerciali” possano in realtà raccontare una storia diversa.