La polizia del Texas: “Non è terrorismo”

La strage di Sutherlands Springs (Texas) non è terrorismo. Lo sostengono le forze dell'ordine che stanno sull'attacco alla Firts Baptist Church della cittadina americana costato la vita a 26 persone, fra cui 12-14 bambini (la vittima più giovane aveva appena 18 mesi). Ad aprire il fuoco contro i fedeli che assistevano alla messa è stato Devin Kelley, suicidiatosi dopo l'inseguimento. 

Indagini

Sconosciuto, per ora, il movente di quello che Donald Trump ha definito il gesto “malvagio” di “un uomo malato”. Per questo la polizia sta cercando di ricostruire la personalità di Kelley. Secondo Patrick Boyce, ex compagno di classe del killer, Devin era “ateo e prendeva in giro chi credeva in Dio”. L'uomo, racconta, “è stato il primo ateo che ho incontrato. Aveva un figlio o due, una vita abbastanza normale, anche se ultimamente sembrava depresso”. Esclusa la pista del terrorismo resta quella della vendetta personale. Lo sceriffo ha raccontato che spesso “i parenti della moglie, o ex moglie, venivano in chiesa ogni tanto ma ieri non erano qui”. Possibile, dunque, che Kelley abbia colpito nel mucchio sperando di raggiungere i suoceri o la moglie? E' presto per dirlo. Di certo c'è che al killer, secondo quanto riferito dal governatore Greg Abbot, era stata negato il porto d'armi in Texas. Circostanza che negli Stati Uniti, notoriamente permissivi sul possesso di pistole e fucili, può far pensare a un quadro piscologico compromesso

Strage quotidiana

Trump ha spiegato che la facilità con cui negli Usa è possibile acquistare un'arma non c'entra con la strage, opera, a suo dire, di una mente deviata. Stesse parole usate in occasione del massacro di Las Vegas. Eppure i dati dicono che solo nel 2016 negli States sono stati compiuti 11 mila omicidi con armi da fuoco. Tra il 2015 e il 2016, affermano gli esperti, il numero di vittime è passato da 11 ogni 100 mila abitanti a 12, mentre tra il 2011 e il 2014 era rimasto stabile. Tradotta in cifre assolute, la statistica indica un passaggio da 36 mila a oltre 38 mila vittime, per il 60% circa suicidi, un balzo simile a quello fatto tra il 2014 e il 2015. Anche nel primo trimestre del 2017 si nota un aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Oltre ai suicidi, circa il 36% dei casi, corrispondenti nel 2016 a quasi 11mila, le morti sono dovute ad omicidi, mentre il resto sono morti per cause accidentali o per interventi delle forze dell'ordine.