La polizia carica i manifestanti a Barcellona

Ancora violenze e tensioni in Catalogna. Migliaia di persone si sono radunate già dalle 19,00 di sera nella piazza di Barcellona di fronte al palazzo della delegazione del governo di Madrid per protestare contro le condanne shock inflitte dal governo centrale ai leader separatisti: dai 9 a 13 anni di carcere, nei confronti di 12 leader. Circa 4.000 persone si sono radunate anche davanti alla sede della delegazione del governo a Girona. La sentenza potrà essere impugnata solo di fronte al Tribunale Costituzionale spagnolo e poi eventualmente alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Le cariche

Da manifestazione pacifica la situazione è presto degenerata. Nella notte la polizia ha caricato i dimostranti di Barcellona dopo che alcuni di loro hanno tentato di entrare nelle locali delle rappresentanze del governo di Madrid. Lo riportano i media spagnoli. Immagini in diretta tv dalla capitale catalana hanno mostrato manifestanti che urlano a poca distanza dalla polizia, schierata in assetto antisommossa. Secondo la polizia urbana di Barcellona, in piazza sono scese circa 40.000 persone. Secondo la Vanguardia, i reparti dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, hanno caricato i gruppi più violenti, come quelli in azione all'Eixample, un quartiere centrale della città. Scontri e falò anche al Paseo de Gracia, una delle più celebri strade cittadine. Numerosi i feriti e gli arresti. Voli sospesi a Barcellona. Cariche si segnalano anche a Tarragona. Intanto gli indipendentisti hanno convocato uno sciopero generale per venerdì.

La sentenza

Lunedì il Tribunale Supremo spagnolo, alto tribunale con sede a Madrid con funzioni simili alla nostra Corte di Cassazione, aveva diffuso la sentenza di condanna ai leader indipendentisti catalani imputati nel processo relativo ai fatti che portarono alla dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna, nell’ottobre 2017. La sentenza è stata commentata in modo diametralmente opposto a seconda delle parti chiamate in causa: è stata considerata durissima dagli ambienti indipendentisti catalani, giusta dalla grande maggioranza dei politici spagnoli e una “vergogna” dall’estrema destra rappresentata dal partito politico Vox.