La Palestina si appella alla Corte dell'Onu

Ha interpellato la Corte internazionale di Giustizia dell'Onu, appellandosi ai giudici delle Nazioni unite per rimuovere da Gerusalemme l'ambasciata degli Stati Uniti. E' stata la mossa a sorpresa dell'Autorità palestinese che, cercando l'assistenza di Ginevra, intende ottenere l'annullamento del provvedimento firmato da Trump un anno fa che, da Tel Aviv, spostava l'ambasciata americana in quella che lo stesso Tycoon aveva ufficialmente definito essere “la capitale dello Stato di Israele”. La struttura è stata inaugurata nel maggio scorso e, dopo la sua entrata in funzione, l'Autorità palestinese aveva defintivamente interrotto i rapporti con gli Stati Uniti e ora, secondo quanto fatto sapere dalla stessa Corte, richiedono “di ordinare agli Stati Uniti di ritirare la missione diplomatica dalla città santa di Gerusalemme”.

Il discorso di Abu Mazen

Un appello che, in qualche modo, ha palesato una volta di più il momento di forte tensione fra Palestina e Washington, portato non solo dalla decisione riguardo l'ambasciata ma anche dai recenti tagli di Trump all'Unrwa. Parlando all'Assemblea generale dell'Onu, il leader palestinese Abu Mazen aveva parlato di diritti non negoziabili per il popolo palestinese, riferendosi allo status particolare di Gerusalemme la quale, come ha ribadito poco prima della conclusione del suo discorso, “non si vende”. Anche in quel discorso, il presidente aveva ribadito che con Trump “abbiamo iniziato con lo stesso impegno per la pace, atteso la sua proposta di pace con pazienza ma siamo rimasti scioccati dal risultato. Le decisioni prese sono un insulto al diritto internazionale, minano la soluzione a due Stati. Propongono solo una soluzione umanitaria, hanno tolto dal tavolo le questioni politiche, Gerusalemme e i rifugiati”. Poco dopo il suo discorso è stata la volta del permier israeliano Netanyahu, il quale però ha fortemente limitato i suoi riferimenti alla Palestina, incentrando il suo discorso più che altro sull'Iran.

Bassora, chiuso il consolato

A proposito di ambasciate, nelle scorse ore gli Stati Uniti hanno provveduto a chiudere il consolato di Bassora, in Iraq, per ragioni di sicurezza. Nei giorni scorsi, infatti, un’ondata di proteste anti-governative aveva interessato anche l'ambasciata dell'Iran che, a inizio mese, aveva subito un grave assalto con incendio annesso. Un tentativo simile contro il consolato americano era fallito ma, a ogni modo, da Washington si sono convinti della pericolosità della situazione, interrompendo la missione diplomatica nella città petrolifera del Sud iracheno.