La Nigeria denuncia le violenze di Boko Haram: uccise 10mila persone

Niger

Quasi 10 mila persone uccise e centinaia rapite: è il bilancio delle azioni di Boko Haram, l’organizzazione terroristica jihadista che domina il nord della Nigeria. I dati sono stati diffusi da un colonnello dell’Nsa di Abuja, che ha spiegato: “La minaccia che abbiamo di fronte, è causata da un gruppo islamico terrorista fortemente radicato nella società. Per combattere l’emergenza terrorismo occorre un piano educativo”.

A sei mesi dal rapimento di oltre 200 liceali da parte del gruppo islamista, è intervenuto anche il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Susan Rice: “Credo che qualsiasi risposta al terrorismo debba avere un respiro a lungo termine”, ha spiegato il diplomatico americano. Gli Stati Uniti “non si sono dimenticati delle 219 ragazze ancora nelle mani di Boko Haram e che faranno tutto il possibile per aiutare la Nigeria a liberarle e per sradicare definitivamente il gruppo terrorista”.

Il movimento ‘Jamaatul ahlul Sunnah Liddaawati Wal Jihad’, meglio noto come Boko Haram, è un gruppo terroristico nato nel 2000 nella regione del Borno, nel nordest della Nigeria: salito alla ribalta della cronaca internazionale dopo il rapimento delle studentesse dalla loro scuola superiore di Chiboko, in realtà le vittime delle azioni terroristiche sono molte di più. Dopo il sequestro, in tutto il mondo e’ nata una campagna mediatica soprattutto su Twitter sotto l’hashtag #bringbackourgirls, “ridateci le nostre ragazze”, portata avanti tra gli altri anche dalla first lady statunitense Michelle Obama.

Proprio durante una manifestazione organizzata attivisti di “Bring back our girls”, che si è tenuta ieri nella Capitale Abuja, sono arrivate critiche aspre al presidente nigeriano Goodluck Johnatan, accusato di immobilismo. A coloro che lo contestavano, Johnatan ha spiegato di voler “risolvere in prima persona la situazione e liberare le ragazze al più presto”.