La marcia di 45mila civili verso la Giordania

Civili in fuga dalla guerra in Siria. Almeno 45mila persone, provenienti dalla provincia meridionale di Deraa, sono state costrette a fuggire verso la Giordania in seguito all'intensificarsi degli scontri tra le forze del regime di Damasco e i gruppi armati ribelli che controllano ancora la maggior parte del governatorato.

In fuga

A denunciarlo è stato Jens Laerke, portavoce dell'ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), in una conferenza stampa a Ginevra. Secondo il funzionario dell'Onu, un numero imprecisato di civili, tra cui anche alcuni minori, sono stati uccisi o sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo che colpito un ospedale a Deraa. Durante la stessa conferenza stampa, Bettina Luescher, portavoce del Programma alimentare mondiale (Wfp) ha detto che le Nazioni Unite si aspettano che “il numero di sfollati possa quasi raddoppiare con l'aumento delle violenze”.

Emergenza

Secondo l'emittente libanese al-Manar Tv, l'esercito siriano e i suoi alleati hanno preso il controllo dell'area di Lajat, nell'ambito di un'offensiva contro i gruppi armati ribelli, compreso il villaggio di Busra al-Harir, bersaglio da giorni di pesanti bombardamenti da parte di Damasco. Le truppe dell'opposizione sono schierate in due aree principali della provincia di Deraa, collegate tra loro da uno stretto corridoio lungo il confine con la Giordania. Proprio quest'area è oggetto dell'offensiva delle truppe di Damasco per tagliare in due le aree controllate dai ribelli. Il centro della città di Deraa è invece diviso tra le truppe fedeli al regime di Assad a nord e le forze dell'esercito siriano libero a sud. Domenica il sottosegretario giordano per i rapporti con i media, Jumana Ghanimat, ha sottolineato che la Giordania non è in grado di ospitare una nuova ondata di rifugiati siriani. Ghanimat ha detto che a causa del “gran numero di siriani che stiamo ospitando”, Amman non può permettersi “l'accoglienza di una nuova ondata di richiedenti asilo”, “in termini di risorse finanziarie e infrastrutture”.