La Grecia annuncia la ripresa, ma l’Europa è scettica

Una crescita del 2,9% nel 2015: è quello che prevede la Grecia, nel bilancio stilato per il prossimo anno e presentato in Parlamento dal viceministro delle Finanze Staikouras. Un annuncio importante, mentre vanno avanti le delicate trattative con la troika e il premier Antonis Samaras si prepara a chiedere fiducia entro la settimana.

Le stime per il 2015, contenute nel progetto di bilancio presentato da Staikouras, sono di poco inferiori al tetto del 3% fissato da Bruxelles: il ministro ha però ribadito che per quest’anno l’aumento del Pil sarà solo dello 0,6%. Anche gli altri dati macroeconomici sono positivi: l’avanzo primario è al 2%, ed è previsto un miglioramento ulteriore nel 2015. I conti presentati dal governo ellenico potrebbero permettere al Paese di uscire con un anno di anticipo dal piano di salvataggio da 240 miliardi di euro, messo a punto dai creditori: in questo modo, il periodo lacrime e sangue della Grecia avrebbe finalmente una data finale certa. Secondo le stime, inoltre, nel 2015 la disoccupazione dovrebbe calare dal 24,5% di quest’anno al 22,5%: per il debito, i greci prevedono una diminuzione dal 175% al 168%.

Malgrado i dati diffusi, l’attuale situazione dei conti pubblici non convince del tutto i creditori internazionali: il programma annunciato dal premier Antonis Samaras per uscire dal piano di salvataggio entro la fine di quest’anno, non ha mosso grandi entusiasmi né in Europa, né oltreoceano. Il premier greco ha più volte ripetuto che il Paese sarà in grado di coprire autonomamente il proprio bisogno di finanziamenti sui mercati, anche dopo la scadenza delle misure eccezionali, il prossimo dicembre. Ma i Paesi creditori, dal canto loro, continuano a fare muro: secondo diversi economisti, sarebbe preferibile che la Grecia mantenesse una garanzia a sostegno della propria politica economica, nel caso in cui le condizioni dei mercati dovessero peggiorare.