La furia di Algeri contro Bouteflika

Giornata lunga e complicata in Algeria, dove continuano a infuriare le proteste nella capitale Algeri contro la candidatura a presidente di Abdelaziz Bouteflika il quale, in caso, si avvarrebbe del quinto mandato. Decine di migliaia di persone si sono riversate per le strade della città (ma anche in altre, quali Sétif e Orano), ingaggiando violenti scontri, al termine dei quali il bilancio è stato di 45 arresti e decine di feriti, di cui 7 erano manifesanti. Teatro degli scontri è stato il quartiere di Mouradia, nei pressi della presidenza della Repubblica dove si sono radunati gruppi di quasi ogni forza politica, tutti contro Bouteflika, 82enne al potere dal 1999 e uno degli ultimi fra i cosiddetti raìs. Il motivo principale del dissenso risiede proprio nella necessità della popolazione di cambiare pagina, conoscere un'alternativa che porti a un cambiamento sia da un punto di vista sociale che politico.

Tensione politica

Assieme ai cittadini, si sono schierate anche le varie forze politiche che si oppongono all'attuale presidente (tra questi anche il Fronte delle Forze socialiste), le quali hanno inviato messaggi di sostegno e appelli affinché Bouteflika desista dal suo proposito e lasci spazio a nuove personalità. La situazione però è abbastanza complicata, da un lato per il clima di instabilità che sta accompagnando il periodo pre-voto, dall'altro perché i giovani algerini chiamati a dire la loro (nati e cresciuti di fatto con l'attuale presidente) hanno tutta l'intenzione di voler cambiare, in un modo o nell'altro. Al loro fianco, in piazza, anche la nota attivista Djamila Bouhired, 83enne. Questo, a ogni modo, non ha fermato gli scontri e le manifestazioni, tutte contro la classe politica attuale. A questo va aggiunto che, a partire dal 2013, Abdelaziz Bouteflika è di fatto sparito dalla scena pubblica, dopo che quell'anno è stato colpito da un ictus che ne ha grandemente limitato la partecipazione a eventi e anche gli incontri ufficiali. Anche ora, nonostante le proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco Algeri, sembra che il presidente non sia nel Paese ma a Ginvera, per alcuni controlli medici.