LA FRANCIA PREPARA IL GIRO DI VITE ATTORNO AL TERRORISMO

È in trepidante attesa la Francia per la nuova legge sui servizi segreti che verrà presentata giovedì al Consiglio dei ministri francese, i contenuti intanto vengono pubblicati dal quotidiano Le Figaro. Sembra che l’obiettivo del testo elaborato dal presidente socialista della commissione Legislativa dell’Assemblea nazionale, Jean-Jacques Urvoas, sarebbe quello di fornire agli agenti segreti gli strumenti per controllare le attività dei sospetti terroristi, al fine di prevenirne le mosse prima che si ripetano attentati come quelli di gennaio a Parigi. La legge, infatti, potrà offrire agli agenti un quadro legale soprattutto in quelle attività dei servizi antiterrorismo che sono “suscettibili di intaccare la vita privata ed il diritto al segreto della corrispondenza” dei cittadini, proteggendo le forze dell’ordine dal rischio di conseguenze di carattere legale per le loro iniziative.

Per la prima volta in Francia il legislatore redige la lista dei motivi per i quali possono essere limitati i diritti del cittadino, ricorrendo a “tecniche speciali” di raccolta di informazioni: tra questi oltre alla “difesa nazionale, agli interessi di politica estera e ad importanti interessi economici e scientifici” nazionali, figurano anche “la prevenzione del terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa”, ma anche le violenze “collettive che potrebbero arrecare grave danno alla pacifica convivenza”.

A questo si accostano i nuovi obblighi per gli operatori di telecomunicazioni ed i gestori dei siti web, infatti questi dovranno partecipare più attivamente nella lotta al terrorismo, trasmettendo immediatamente alle autorità le informazioni richieste, e perfino attivandosi per “identificare in maniera automatica” le attività sospette. Google, Facebook o Twitter dovranno quindi adeguare le loro tecnologie per scoprire esse stesse dei comportamenti sospetti sulla loro piattaforma. Una delle indicazioni della legge è ad esempio la possibilità di identificare utenti che effettuano frequenti connessioni a pagine web messe sotto sorveglianza. Intanto per la prima volta in Francia, le disposizioni di cui già dispongono le autorità di governo in materia di lotta al terrorismo sono state utilizzate per bloccare l’accesso a cinque siti web di contenuto jiahdista che facevano apologia delle azioni dell’Isis.