La Cup: “Lunedì la proclamazione d’indipendenza”

Nella prossima plenaria del Parlamento di Barcellona, in programma lunedì, potrebbero essere proclamate “l’indipendenza e la Repubblica catalana“. Ne è convinta Mireia Boya, deputata della Candidatura d’Unitat Popular, il partito della sinistra secessionista che sostiene il premier Carles Puigdemont. Il quale, da parte sua, ha replicato al re di Spagna, Felipe VI, annunciando che l’indipendenza “è questione di giorni”.

Il portavoce dell’esecutivo catalano, Jordi Turull. ha definito l’intervento del sovrano come “spaventoso”. “E’ un errore da tutti i punti di vista – ha aggiunto – e per come le cose si stanno mettendo adesso, la questione è repubblica o repubblica“.

Il partito socialista catalano ha, tuttavia, presentato un ricorso alla Corte costituzionale spagnola contro la convocazione della sessione del “Parlament”. Secondo il Psc, che rappresenta in Catalogna il Psoe spagnolo, la riunione è “illegale” in base alle decisioni della Consulta iberica contro il referendum di indipendenza.

Madrid già studia le contromisure per fa fronte a un atto che rappresenterebbe una violazione all’unità dello Stato spagnolo. La risposta, sostengono fonti del governo Rajoy, sarà legale e proporzionata. Le misure evocate potrebbero arrivare all’attivazione dell’articolo 155 della costituzione spagnola, fino a un’eventuale sospensione dell’autonomia regionale catalana. Le stesse fonti dell’esecutivo di Madrid sottolineano peraltro di avere finora agito nel pieno rispetto della legge. Viene esclusa categoricamente l’ipotesi di una mediazione internazionale così come il dialogo con chi a loro parere “non rispetta lo stesso statuto di autonomia catalano”. Dal governo si dicono anche “fiduciosi” che la Commissione europea sosterrà le posizioni di Madrid.

Intanto Josep Lluis Trapero, il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, è stato convocato in tribunale con l’accusa di sedizione per non essere intervenuto per controllare nei giorni scorsi una manifestazione di fronte al Dipartimento dell’economia a Barcellona. Secondo la Vanguardia online, Trapero rischia tra i quattro e gli otto anni di carcere.