La Corea del Nord minaccia nuovi test nucleari

Guerra

La Commissione Onu per i diritti umani (Unhrc) ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di portare la Corea del Nord davanti alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità. L’agenzia delle Nazioni Unite ha passato ieri la mozione con 111 voti favorevoli, 19 contrari e 55 astensioni. La motivazione trae spunto dal Rapporto Onu sui diritti umani in Corea – presentato nel febbraio 2014 – basato sulle testimonianze degli esuli. Nel documento si descrivono le “atrocità inenarrabili e senza paragoni nel resto del mondo che vengono compiute su larga scala contro tutta la popolazione nordcoreana”. Esso cita anche i campi di lavoro, dove sarebbero rinchiuse decine di migliaia di prigionieri, che Pyongyang definisce “centri di detenzione dove le persone vengono convinte a migliorare i propri pensieri e a ragionare sui propri errori”. La misura, non ancora vincolante, passerà all’Assemblea Generale il prossimo mese. Solo con un eventuale voto favorevole unanime diventerà effettiva, eventualità molto remota a causa del probabile veto da parte della Russia o della Cina, uniche potenze rimaste alleate al regime dei Kim.

La risposta della Corea del Nord non si è fatta attendere minacciando nuovi test nucleari. Pyongyang non accetta intrusioni nella propria politica interna e contrattacca l’iniziativa Onu. Secondo il regime, le accuse della comunità internazionale “si basano su testimonianze fabbricate a tavolino” da esuli della Corea del Nord “addestrati a fare quello che dice Washington. Approvare la risoluzione è stata una grave provocazione politica da parte degli Stati Uniti. Un’aggressione simile – ha concluso – non ci lascia altra scelta se non quella di mettere in atto un nuovo test nucleare”. Le immagini satellitari mostrano grande attività nelle aree dei reattori nelle ultime ore. Il governo dei Kim ha già condotto tre test atomici non autorizzati nel 2006, 2009 e 2013. Proprio questi esperimenti hanno inasprito le sanzioni internazionali contro il Paese, disastrato dal punto di vista economico, che però punta il dito contro gli Usa. Secondo una dichiarazione rilasciata dal ministro degli esteri nord coreano, infatti, dietro la risoluzione approvata dal Palazzo di Vetro che chiede il deferimento del Paese al Tribunale penale internazionale “c’è la mano degli Stati Uniti”.