La Cina replica agli Usa: “Report non accurato”

La Cina risponde a Donald Trump dopo il tweet con cui il presidente americano ha accusato Pechino di rifornire di petrolio la Corea del Nord, in violazione delle sanzioni Onu. Il portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha riferito che il report sulla vendita e il trasbordo di greggio da una nave cinese a una nordcoreana “non è accurato”. Il Dragone, ha assicurato, non permetterà mai alle compagnie nazionali di “violare le risoluzioni delle Nazioni Unite”.

Presunta violazione

La Cina, ha aggiunto Hua durante il briefing quotidiano con la stampa, ha fatto apposite indagini sul report pubblicato il 26 dicembre dal Chosun Ilbo, quotidiano sudcoreano, che ha mostrato le immagini di satelliti spia della nave nordcoreana Ryesonggang 1 connessa a un'altra cinese, in un'attività di commercio “ship-to-ship” in alto mare, vietata già dalla risoluzione 2375 approvata a settembre dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La portavoce ha spiegato che la nave “incriminata” non ha effettuato fermate presso porti cinesi da agosto. “Se dovessero essere accertate violazioni, la Cina le affronterà con risoluzione nel rispetto delle leggi”, ha concluso Hua.

Sanzioni

Le restrizioni alla vendita di greggio e petrolio raffinato a Pyongyang fanno parte del nuovo pacchetto di misure restrittive all'unanimità – hanno votato a favore anche Russia e Cina – dal Palazzo di Vetro la scorsa settimana. Nel dettaglio, la risoluzione, il cui testo è stato preparato dagli Stati Uniti, mette al bando l'export di petrolio raffinato in Corea del Nord riducendole del 90% e portandole a un massimo di 500 mila barili annui. Il limite alla vendita di greggio è invece fissato in 4 milioni di barili all'anno. Il Consiglio di Sicurezza, inoltre, si è impegnato a disporre ulteriori sanzioni nel caso in cui la Corea del Nord dovesse proseguire nel lancio dei suoi missili balistici a lungo raggio e nei suoi test nucleari.