La Cina celebra i Trattati di Roma. Mostre e seminari nelle università

Gli eventi per i sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma oltrepassano i confini europei. Anche in Cina, infatti, si stanno realizzando una serie di appuntamenti che si prefiggono di approfondire e far conoscere la portata di questi storici accordi. Sono perlopiù le istituzioni italiane ed europee nel “Paese del dragone” ad aver organizzato diverse iniziative per ricordare quello storico 25 marzo 1957. A Pechino l’ambasciatore italiano della Repubblica Popolare Cinese, Ettore Sequi, ha partecipato a un seminario sul processo di integrazione dell’Unione Europea intitolato “Eu at 60”. L’incontro è avvenuto presso la prestigiosa Renmin University (Università del Popolo) alla presenza del capo della delegazione diplomatica dell’Ue in Cina, Hans Dietmar Schweisgut. Nel medesimo ateneo è stata allestita una mostra – dal tema “Ever closer Union. The legacy of the Treaties of Rome for today’s Europe” – per illustrare i sessant’anni degli accordi che hanno dato vita alla Comunità Economica Europea. La rassegna, successivamente, si sposterà anche in altre università cinesi. Oltre alla capitale, altri eventi si stanno svolgendo anche a Shanghai, sempre in ambito accademico.

Alla Jiao Tong University è stata realizzata una tavola rotonda tra professori cinesi ed europei sul tema dell’integrazione europea nell’attuale conteso storico-politico. All’appuntamento sono intervenuti il console generale d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, e il console generale del Belgio nella metropoli cinese, Paul Lambert. In campo internazionale ieri anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inviato le congratulazioni all’Unione europea per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e della fondazione della Comunità Economica Europea. Una nota della Casa Bianca ha fatto riferimento a trattati che sono considerati uno dei momenti storici più significativi del processo di integrazione europea. “I nostri due continenti – ha dichiarato il tycoon – condividono gli stessi valori e, prima di tutto, lo stesso impegno per promuovere la pace e la prosperità attraverso la libertà, la democrazia e lo stato di diritto… Insieme siamo impazienti di avere altri 60 e più anni di condivisione della sicurezza e di prosperità condivisa”.