Kim scrive a Trump: incontro entro maggio

Chissà che l'influsso positivo di PyeongChang e quel clima di parziale distensione che aveva accompagnato le trattative preolimpiadi non possa aver realmente gettato qualche seme di concordia. A giudicare dalle indiscrezioni lanciate dalla Cnn che hanno poi trovato addirittura alcune conferme ufficiali, sembra proprio che sia così: il leader nordcoreano Kim Jong-un, infatti, avrebbe invitato Donald Trump a un incontro diplomatico. Già di per sé una notizia, se si pensa ai rapporti finora intercorsi fra i due. Ma il punto è che, alla base di questo incontro, potrebbe addirittura celarsi la possibilità di una soluzione pacifica alla crisi coreana e, nondimeno, di una regressione di Kim sul programma nucleare, con tanto di sospensione dei test nel Mar del Giappone. Il tutto sarebbe stato contenuto all'interno di una missiva recapitata a mano al presidente da alcuni funzionari della Corea del Sud, di recente a colloquio con i corrispettivi del Nord e arrivati alla Casa Bianca proprio per mettere al corrente Trump degli esiti di tali incontri.

Soluzione diplomatica

Nonostante un clima tutt'altro che diplomatico fra Trump e Kim, alimentato da tensioni e provocazioni reciproche, negli ultimi mesi le acque si erano progressivamente calmate, tanto che l'inquilino della Casa Bianca aveva perfino iniziato ad aprirsi verso soluzioni diplomatiche piuttosto che attraverso prove di forza alla polveriera del Pacifico orientale. La particolare tensione generata dalle minacce nordcoreane nei confronti della base di Guam e l'ultimo test atomico effettuato nel Punggye-ri avevano contribuito a scavare un solco fra i due leader che, non più tardi di pochi mesi fa, appariva incolmabile. La svolta potrebbe essere stata proprio la partecipazione di Pyongyang ai Giochi in Corea del Sud, stabilita attraverso un incontro nella zona demilitarizzata da molti visto come un punto di (ri)partenza. Lo stesso Trump aveva ammesso che il dialogo sarebbe potuto essere una soluzione più adeguata rispetto alle sanzioni Onu, a patto che Kim avesse iniziato a desistere dai suoi propositi nucleari: “Tutte le opzioni sono sul tavolo – aveva detto il Tycoon e ribadito quest'oggi un funzionario dell'entourage presidenziale – e il nostro atteggiamento nei confronti del regime non cambierà fino a quando non vedremo movimenti credibili verso la denuclearizzazione”.

Vertice a maggio

Ora, quei passi auspicati dalla Casa Bianca sembra che da Pyongyang siano disposti a compierli realmente. Sulla base di quali prerogative e di quali termini ancora non vi è ancora nessuna certezza ma, senza dubbio, un incontro fra Trump e Kim significherebbe un punto di svolta a livello mondiale che, di colpo, potrebbe contribuire a smorzare toni e pressioni sull'intera sfera geopolitica del pianeta. E, come riferito dal responsabile per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Chung Eui-yong, attualmente in visita alla Casa Bianca, l'incontro potrebbe esserci entro maggio, poiché il presidente Usa avrebbe accettato di incontrare il leader nordcoreano. Lo stesso Chung si è detto ottimista rispetto a una soluzione pacifica della situazione nella penisola nordcoreana. Washington, a ogni modo, esercita cautela: “Quello che stiamo cercando sono passi concreti verso la denuclearizzazione”.