Kiev: “Serve risposta forte a Mosca”

La comunità internazionale deve dare una “risposta immediata e forte all'ennesimo atto di aggressione” della Russia contro l'Ucraina. Lo ha detto il ministro ucraino degli Esteri, Pavlo Klimkin, nel corso della ministeriale dell'Ocse in corso a Milano, riferendosi alla crisi dello stretto di Kerch, iniziata lo scorso 25 novembre.

Appello

“Chiediamo fermamente alla Russia di liberare i 24 marinai prigionieri di guerra” detenuti dopo l'incidente, ha poi aggiunto Klimkin che sulla vicenda avrà un incontro sia con l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini, sia con il ministro degli Esteri tedesco, Haiko Maas. “La Russia – ha denunciato Klimkin – ha trasformato la Crimea in una base militare e questo mina la stabilità del Mar Nero e di tutta la regione del Mediterraneo”.

Le richieste

Il ministro ucraino ha poi chiesto “l'appoggio” dei Paesi Osce in sede Onu per appoggiare la risoluzione presentata da Kiev sulla militarizzazione della Crimea e parte del Mar Nero e del Mare di Azov. Mosca, ha incalzato il ministro ucraino, “continua a seminare instabilità nei Paesi Osce, interferendo nelle elezioni, sostenendo movimenti di estrema destra e sinistra, generando strumenti i propaganda, violando in modo flagrante gli impegni e regole dell'Osce”. “Chiediamo che si risponda a questo attacco ibrido da parte della Russia”, ha concluso, invitando ad “accrescere le sanzioni contro Mosca” e a “non tornare a un business as usual”, ma cercare di ristabilire un “ordine di sicurezza, basato su regole e prevenire la trasformazione di territori occupati in zone grigie per diritti umani”.