Kerry in Pakistan: “talebani minaccia in tutto il mondo”

Il 13 gennaio il segretario del Dipartimento di Stato Usa John Kerry in visita al Pakistan ha affermato che il suo paese intende rafforzare l’offensiva contro i militanti islamisti. “Ho sottolineato che gli Stati Uniti sono impegnati ad approfondire la nostra relazione di sicurezza con il Pakistan per eliminare le minacce nell’area di confine e altrove” ha detto Kerry parlando con i giornalisti in una conferenza stampa congiunta con il consigliere di sicurezza nazionale pachistano Sartaj Aziz. Queste dichiariazioni sembrano però stonare con l’intenzione del Pentagono di ridurre, dal 2018, la spesa militare di guerra del 20%.

All’indomani del sanguinoso attentato talebano a una scuola del Peshawar dello scorso 16 dicembre, il Pakistan ha rafforzato la sua offensiva contro i gruppi militanti che operano nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan, sfuggite al controllo del governo centrale. Da quella tragedia è stata anche sospesa la moratoria per la pena di morte, 16 i miliziani giustiziati, di cui 7 questa mattina ad accogliere John Kerry.

“La tragedia del 16 dicembre –ha detto il segretario americano – è realmente un memento dei gravi rischi che si corrono permettendo agli estremisti di trovare spazio e bisogna essere in grado di gestire quello spazio e di operarvi dall’interno”. Per il capo della diplomazia Usa gruppi come i talebani afghani e pakistani, la rete Haqqani e Lashkar-e-Taiba “continuano a rappresentare una minaccia non solo per il Pakistan e i suoi vicini, ma anche per gli Stati Uniti e il mondo”.