Juncker: “Più solidarietà nell'Ue”

La solidarieta è un obiettivo originario e permanente della costruzione europea e fa parte del patto fondatore alla base della creazione del progetto europeo: questo stesso desiderio di solidarietà viene rinnovato ogni giorno e fu lanciato come messaggio dai padri fondatori”. Lo ha ha detto il presidente della Commissione europea, intervenendo alla conferenza sullo Stato dello'Unione.

Più solidarietà

“Ci sarebbe voluta – ha proseguito – una risposta più spontanea di solidarietà. In occasione della crisi migratoria e anche in occasione della crisi finanziaria ho scoperto che ci sono degli europei sempre pronti a rispondere all'appello dell'Europa e degli europei part-time che a volte partecipano, a volte no. Vorrei che tutti europei fossero full-time“. 

Nazionalismi

Con la crisi migratoria, in particolare, “i sentimenti che pensavano di aver superato purtroppo hanno rifatto capolino e, considerando il ritorno dei populisti e nazionalisti, hanno avuto materia per alimentare i loro movimenti e per aumentare il distacco dagli altri”. Quando le cose vanno bene “o quasi bene – ha ragionato Juncker – la solidarietà quasi nasce da sola ma quando ci sono crisi, come avvenuto negli anni passati, allora la solidarietà si sfilaccia, si perde a poco a poco“, ha aggiunto Juncker. “Abbiamo visto – ha osservato ancora – la riscoperta di un'espressione che detesto: 'club Mediterraneo', un termine che si può usare per il turismo ma non quando si parla di Europa solidale”. Per Juncker, “le economie di mercato da sole non bastano, ci vuole anche un senso sociale e proprio questo effetto di solidarietà è alla base del progetto europeo. Bisogna rimanere fedeli allo spirito di solidarietà che caratterizza questa nostra storia europea e la costruzione europea”. Restando sul tema dei migranti, Juncker ha spiegato che “il sistema di Dublino va riformato, non funziona” e bisogna creare “un nuovo sistema d'asilo”.