“JE SUIS BARDO”, TUNISI IN PIAZZA CONTRO IL TERRORE

Tunisi scende di nuovo in piazza, a 48 ore dall’attentato rivendicato dall’Isis, i cittadini hanno affollato le strade per celebrare il 59esimo anniversario dell’indipendenza del Paese e per protestare contro il terrorismo. “Je suis Bardo” si legge su un cartello e “benvenuti in Tunisia” è il grido di un giovane. Migliaia di persone unite si sono date appuntamento nella capitale i tunisini non si piegheranno alla minaccia islamista.

Intanto a Genova sono rientrati i 130 italiani che erano in vacanza crociera, tra loro anche i quindici torinesi coinvolti nell’assalto al Museo Bardo: “Abbiamo evitato il peggio – ha spiegato Antonella Floria – siamo stati fortunati ma non si può dimenticare quello che ci è successo. Insieme a noi ci sono due persone che sono sopravvissute all’attentato, erano lì mentre i terroristi sparavano”. All’aeroporto si avverte la tensione e lo stress,tra lacrime e occhiali scuri c’è chi racconta quegli attimi di paura: “Ho udito gli spari, ho visto ambulanze ed elicotteri, furgoni blindati. Era un inferno” ha detto Primo Roncolato, imprenditore Varese che al momento dell’attentato era fuori il museo e si è salvato prendendo un taxi in direzione del porto dove era ferma la nave crociera.

Il governo  ha confermato che gli attentatori della strage tunisina sono stati addestrati in Libia e il segretario di Stato tunisino, Rafik Chelly, ha specificato che gli uomini dell’isis, rientrati nel Paese a dicembre, erano tra i sospettati nel mirino della polizia ma non si pensava potessero attaccare. Intanto gli agenti della città hanno arrestato 9 persone di cui quattro sono accusate di aver partecipato all’attentato, e le altre 5 avrebbero collaborato per coprire la cellula in azione.

Attualmente le forze speciali antiterrorismo non scartano l’ipotesi che il gruppo abbia potuto trovare l’appoggio dei jihadisti di Ansar al Sharia, che hanno la loro roccaforte alla frontiera con l’Algeria. A febbraio le forze di sicurezza nazionale rimasero coinvolte in uno scontro a fuoco con alcuni terroristi e da allora l’esercito ha intensificato le sue operazioni per eliminare la minaccia islamista.