“Israele Stato della Nazione Ebraica”. Netanyahu risponde all’Europa

Benjamin Netanyahu risponde alle aperture da parte di numerosi Paesi europei al riconoscimento della Palestina. Il governo israeliano ha infatti approvato a maggioranza il progetto di legge che definisce Israele “Stato della Nazione ebraica”. Hanno votato contro diversi ministri laici. Uno di essi, Yair Lapid, si è detto pronto a passare all’opposizione. A favore della proposta del premier hanno votato 15 ministri, mentre altri sette (fra cui uno del Likud) si sono opposti.

Aprendo il dibattito, Netanyahu ha assicurato che i diritti civili di ciascun cittadino di Israele saranno garantiti; ma al tempo stesso occorre ribadire che Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico in quanto – ha osservato – ciò viene sempre più spesso messo in questione, da più parti. Un dirigente del Likud, Zeev Elkin, ha osservato che se la Palestina sarà lo Stato nazionale dei palestinesi occorre al tempo stesso ribadire che “Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico”. Un altro esponente nazionalista, il ministro Naftali Bennett, ha lasciato intendere che questa legge è stata elaborata in reazione a recenti sentenze della Corte Suprema israeliana. Una volta approvata, ha fatto notare, i legislatori e giudici dovranno ispirarsi maggiormente “ai valori dell’ebraismo”.

In un animato dibattito in seno al governo, il ministro delle Finanze Yair Lapid ha affermato che il Likud di oggi si è spostato talmente a destra che anche il suo fondatore Menachem Begin si troverebbe ormai a disagio. Il leader dell’opposizione laburista Yitzhak Herzog ha accusato Netanyahu di “irresponsabilità” per aver sollevato una questione del genere mentre sono particolarmente elevate le frizioni fra ebrei e non in Israele. La leader del partito Meretz (sinistra sionista) Zahava Galon ha da parte sua accusato il governo di aver compiuto “un crimine” contro la democrazia israeliana.