IRAQ, L’ISIS FA PRIGIONIERI 3000 PROFUGHI E SPARA SULLA FOLLA: 12 MORTI

L’Isis potrebbe avere fatto prigionieri fino a 3.000 profughi che fuggivano da alcuni villaggi dell’Iraq uccidendone una dozzina. I miliziani del sedicente Stato islamico hanno aperto il fuoco sugli sfollati, tra i quali vi erano anche donne, bambini e anziani. Lo riferisce un rapporto dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) citato dalla televisione panaraba Al Arabiya. “L’Unhcr – si legge nel rapporto – ha ricevuto notizie che l’Isis ha catturato fino a 3.000 persone sfollate da villaggi del distretto di Hawiga mentre cercavano di fuggire verso Kirkuk. Secondo le informazioni, 12 sono stati uccisi”. Il distretto di Hawija è una regione nel nord dell’Iraq occupata del califfato. Kirkuk è una città irachena a circa 250 km dalla capitale Baghdad in mano ai peshmerga curdi.

Il rapporto è stato diffuso dopo che, giovedì scorso, l’Osservatorio iracheno per i diritti umani ha parlato di 1.900 civili catturati da un centinaio di combattenti del Califfato. L’Isis usa le le persone come scudi umani contro gli attacchi delle forze di sicurezza irachene. Dal mese scorso, inoltre, sono 3,4 milioni gli sfollati in Iraq a causa delle violenze dello Stato islamico e delle operazioni della coalizione, guidata dagli Stati Uniti, contro i jihadisti. Il gruppo estremista ha perso il controllo di numerose zone irachene, ma ha ancora quello di Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, due città strategiche per la loro posizione geografica.