Intesa Arabia-Russia per l’acquisto di missili antiaerei S-400

La storica visita a Mosca del re saudita Salman bin Abdul aziz è stata l’occasione per la firma di un accordo preliminare l’acquisto di sistemi per la difesa antiaerea S-400 e la loro produzione nel ricco regno petrolifero che è un tradizionale alleato degli Stati Uniti.

L’intesa prevede l’acquisto da parte di Riad anche di missili anti-carro Kornet-Em, lanciagranate Tos-1a e Ags-30 e fucili d’assalto Kalashinkov AK-103, come è stato descritto in un comunicato stampa delle Industrie Militari dell’Arabia Saudita. Queste ultime, fra l’altro, hanno firmato un contratto con la Rosoboronexport sui termini generali della localizzazione in Arabia Saudita della produzione su licenza dei fucili d’assalto Kalashnikov – versione moderna del celebre mitra d’epoca sovietica – e cartucce di varie denominazioni.

Durante l’incontro al Cremlino re Salman e Vladimir Putin hanno fatto il punto su alcune questioni riguardanti il Medio Oriente. Il sovrano saudita ha spiegato che “i punti di vista” delle due nazioni “coincidono” su molti problemi “regionali e internazionali“. “Abbiamo approcci simili, vi sono grandi opportunità per ampliare la nostra cooperazione su diversi temi, come la stabilizzazione dei prezzi del petrolio, che aiuterà le nostre economie e quelle di tutto il mondo”.

La Russia, ha detto il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, “sostiene gli sforzi dell’Arabia Saudita per consolidare l’opposizione siriana in modo da portare i negoziati con il governo su una piattaforma costruttiva basata sulla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Re Salman, ha proseguito, “ha valutato positivamente gli sforzi compiuti per ottenere un accordo in Siria nell’ambito del formato di Astana”.

Gli interessi russi in Arabia riguardando anche l’energia nucleare. Rosatom ha inviato le sue proposte a Riad per la costruzione di una centrale. Il governo saudita vuole infatti iniziare la costruzione di due reattori entro il prossimo anno – per un totale di 2,8 gigawatt – e, come delineato dal piano Vision 2030, arrivare a produrre grazie al nucleare 17,6 gigawatt di energia. “Spero che raggiungeremo un accordo sull’uso pacifico dell’energia atomica e in altre aree, come le fonti mobili di energia nucleare, le fonti di energia di piccole e medie dimensioni, la ricerca scientifica”, ha aggiunto Alexei Likhachev, capo di Rosatom.