In carcere il cognato del re

E' iniziata la detenzione di Inaki Urdangarin, cognato del re di Spagna Felipe VI, condannato per corruzione. 

Condannato

Urdangarin, coinvolto nello scandalo Noos, deve scontare una condanna a 5 anni e 10 mesi che gli è stata inflitta martedì in appello dal tribunale spagnolo di Palma di Majorca. L'ex campione di pallamano è sposato con l'Infanta Cristina, sorella del re. Lo scandalo “Noos” era scoppiato nel 2011 quando il genero dell'allora re, Juan Carlos, era stato incriminato per aver deviato fondi pubblici per 6 milioni di euro attraverso l'omonima fondazione sportiva da lui diretta insieme al suo socio di allora, Diego Torres.

Ultime ore di libertà

Urdangarin è arrivato all'aeroportp Adolfo Suarez di Madrid-Barajas domenica sera. Le fotografie pubblicate dai giornali iberici lo mostrano con il volto scuro, vestito in modo informale, con una polo grigia, jeans e maglione a strisce bianche annodato all'altezza della vita. Dopo la condanna in appello, il tribunale di primo grado ha stabilito nel 18 giugno la deadline per consegnarsi volontariamente presso qualsiasi struttura penitenziaria iberica per iniziare la detenzione. La normativa vigente stabilisce, infatti, che in caso di consegna volontaria la struttura prescelta è obbligata ad accogliere il condannato. Può essere un carcere vero e proprio, un ospedale penitenziario o un centro di reinserimento sociale. Al futuro detenuto viene consegnata una tessera identificativa. Dopodiché svolge colloqui con medici, psicologi e assistenti sociali che valutano le sue condizioni.