Il Sud Sudan protesta: “Usa irresponsabili”

Il governo del Sud Sudan ha criticato aspramente il bando Usa all'esportazioni delle armi e di servizi di difesa verso il Paese africano. Per il ministro Kuol Manyang Juuk si tratta di “un atto ostile e irresponsabile” che avrà un impatto negativo sui negoziati fra esecutivo e ribelli. 

Proteste

“Abbiamo comunicato agli americani qual è la nostra posizione a riguardo – ha spiegato nel corso di un'intervista rilasciata a Radio Miraya a margine di un'intervento alle Nazioni Unite – tutto ciò avviene in un pessimo momento. Washington non può sanzionarci nel momento in cui i ribelli continuano a rifornirsi di armi. Questo renderà a ancora più difficili i colloqui di pace. I ribelli coglieranno al volo l'occasione. Diranno che è il momento migliore per attaccarci visto che abbiamo poche armi“. Gli oppositori, ha aggiunto, “hanno maggiori possibilità di acquistare armamenti. Gli Stati Uniti non stanno facendo nulla per impedirglielo. Tutto ciò rende impossibile raggiungere un accordo. E' davvero un atto irresponsabile”. 

Appello

Per far rimuovere il bando Juuk ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di esprimere la propria disapprovazione. “Se è un provvedimento del governo Usa, può intervenire anche il Congresso. Ha il potere di bloccarlo ed è quello che chiediamo agli americani, perché è una decisione controproducente”. 

Negoziati difficili

Il nuovo round di negoziati sul Sud Sudan sono cominciati ieri ad Addis Abeba. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di mettere sotto pressione le parti in causa affinché pongano fine a una guerra civile che va avanti da 4 anni. I colloqui sono stati organizzati su input dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo. Governo e ribelli stanno trattando per raggiungere un nuovo accordo di pace dopo quello (non andato a buon fine) del 2015. Per il ministro etiope degli Esteri, Workneh Gebeyehu, si tratta dell'ultima chance per una tregua definitiva in Sud Sudan.