Il successore di Juncker sarà una donna?

Credo sia atteso da molto tempo di avere una donna alla presidenza della Commissione“. Si avvicinano le elezioni europee e si avverte già un clima di cambiamenti nel Parlamento europeo. C'è chi auspica un cambiamento radicale, di contenuti, affinché venga concessa maggiore sovranità agli Stati membri, e c'è poi chi spera in un cambiamento più che altro formale, in un aumento delle quote rosa e, perché no, a vedere una esponente del gentilsesso a capo della Commissione Ue. Lo fa la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager alla presentazione di Team Europe, la squadra di sette personalità candidate dai liberali dell'Alde ai vertici delle istituzioni comunitarie. Tra questi ci sarebbe – stando a quanto riferisce l'Agi – anche l'italiana Emma Bonino, poi la stessa Vestager, Guy Verhofstadt (attuale presidente dell'Alde), e poi lo spagnolo Luis Garicano di Ciudadanos, il tedesco Nicola Beer, la slovena Violea Bulc e l'ungherese Katalin Cseh. Riferendosi a Brexit, Vestager ha aggiunto che “tocca a ciascuno Stati membro decidere per sé stesso. Non posso decidere io per qualcun altro. Mi sarebbe piaciuto che il Regno Unito restasse e questa è ancora la mia posizione”.

Il caso Tercas

Nei giorni scorsi la Vestager è finita nell'occhio del ciclone in Italia, dopo la sentenza del tribunale Ue che ha accolto i ricorsi italiani contro una decisione della Commissione europea contro il salvataggio di Banca Tercas da parte del Fidt, il fondo interbancario di tutela dei depositi. “Spero che la Vestager – ha commentato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – rifletta con attenzione sulla sentenza e ne tragga tutte le conclusioni sia per i rimborsi sia per le sue funzioni di commissario. Penso che farebbe bene a dimettersi da commissario europeo”. Dal canto suo la Vestager si è difesa sostenendo che “quello che ha fatto scattare la risoluzione delle quattro banche, tra cui Etruria, è stata una decisione di Bankitalia“.