Il simbolo della Derry cattolica compie 50 anni

Era l'alba del 5 gennaio 1969, quando Liam Hillen, armato di vernice e pennellessa, scrisse per la prima volta le parole “You Are Now Entering Free Derry” sul frontone della casa della famiglia McKane al civico 33 di Lecky Road, nella città nordirlandese di Londonderry, Derry per la comunità cattolica. La frase dell'attivista Eamonn McCann (che significa “Ora stai entrando nella Derry libera” dal dominio britannico) da cinque decenni dà il benvenuto a tutti coloro che decidono di avventurarsi nel Bogside, il quartiere cattolico della città del Nord Irlanda, un vero e proprio fortino che ha conosciuto nella storia numerose esperienze di conflitto sociale sfociato spesso nel sangue. E' proprio davanti a quello che oggi è considerato un monumento della questione irlandese che il 30 gennaio 1972 si consumò il Bloody Sunday: un battaglione di paracadutisti britannici aprì il fuoco sulla folla che stava marciando per i diritti civili della comunità cattolica del Nord Irlanda; ventisei le persone colpite, quattordici furono le vittime.

Un murale d'avviso ai britannici

L'idea di realizzare il “Free Derry Corner”, qualche anno prima di quella tragedia, venne in mente proprio a seguito di un violento blitz delle forze armate britanniche nel Bogside. Da quel momento alcuni giovani attivisti cattolici decisero che era giunto il momento di fare qualcosa, di erigere un monumento alla resistenza nei confronti di quelli che venivano considerati occupanti britannici della parte settentrionale dell'isola d'Irlanda. “Quello che stavamo effettivamente facendo era solo dichiarare: 'Ora stai entrando in Free Derry, amico, qui ci siamo siamo noi, e tu non hai il controllo“, ha dichiarato Hillen in un'intervista del 2009 il cui stralcio è riportato dall'Irish Times di oggi. Eamon McCann, che contribuì alla realizzazione del murale, avvenuta in uno dei rari momenti in cui non c'erano forze armate britanniche a presidiare le strade attigue, afferma oggi: “Mi piace pensare al 'Free Derry Corner' come a un momento della nostra storia, quando l'idea di libertà non significava semplicemente avere un'Irlanda libera dal dominio o dall'influenza britannica, ma quando significava qualcosa di molto più ampio e pieno di speranza: significava libertà per tutto il mondo“.

Nascita di un mito

Il “Free Derry Corner” nell'immaginario collettivo, in ogni angolo del pianeta, rappresenta un simbolo di libertà e di indipendenza dei popoli dal giogo straniero. Diffuse sono le magliette, gli adesivi, le spillette, le calamite da frigorifero che ritraggono questa amena facciata di una casa irlandese con la celebre frase scritta sopra. Periodicamente gli attivisti cattolici del Bogside provvedono a riverniciarla: non solo con la originale scritta in nero su sfondo bianco, sovente i colori vengono cambianti per attualizzarla: ad esempio hanno fatto bella mostra negli anni sullo sfondo della scritta le bandiere di Palestina, della Catalogna oppure, l'estate scorsa, della Svezia, impegnata in una partita della Coppa del Mondo contro l'odiata Nazionale inglese. All'Irish Times Kelly afferma che la mutevolezza del murale infastidisce talvolta i tanti visitatori che vi fanno capolino per una foto e, persino, gli abitanti di Derry, i quali ritengono che il monumento dovrebbe essere intoccabile. Molti chiedono a chi si occupa della cura del murale il motivo di queste scelte e – afferma Kelly – “devi spiegare loro che ciò avviene per evidenziare eventi o problemi importanti come il cancro o l'orgoglio gay”. Al di là dei diversi significati che gli autori attribuiscono di volta in volta al murale, per i sostenitori della causa irlandese il “Free Derry Corner” rimarrà esclusivamente il simbolo dell'indomita lotta del popolo d'Irlanda per l'indipendenza: modello per i popoli di tutto il mondo.