Il Segretario generale dell'Onu in visita in Italia

Inizia stasera la missione ufficiale del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in Italia. Secondo l'agenda prevista, il capo del Palazzo di Vetro incontrerà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di ritorno dalla Libia. Domattina, è previsto il suo discorso in Senato che avrà come tema le attuali sfide globali, come il multilateralismo e la solidarietà internazionale. È improntata su quest'ultimo punto la visita che Guterres compirà a Brindisi per celebrare il 25esimo anniversario dello UN Global Service Center, la base delle operazioni logistiche che hanno come obiettivo il conseguimento della pace nel mondo. Secondo quanto reso noto dall'agenda istituzionale, venerdì prossimo il segretario Onu incontrerà Papa Francesco in udienza privata.

Il fallimento della Cop25

La visita italiana di Gueterres si apre all'indomani di una personale ammissione del fallimento della Cop25, il vertice che aveva riunito i principali Stati del mondo per mettere in piedi una strategia di contrasto al cambiamento climatico. “Sono deluso dai risultati della 25esima Conferenza delle Parti che si è appena conclusa a Madrid” aveva confessato a La Stampa: “La comunità internazionale ha perso un’occasione importante per affermare un’ambizione più decisa sulla mitigazione, l’adattamento ed il finanziamento per lottare contro la crisi climatica. Ma non dobbiamo arrenderci – aveva poi aggiunto -. Sono più determinato che mai a lavorare perché il 2020 sia l'anno in cui tutti i Paesi si impegnino a fare quello che la scienza reputa necessario per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e per non aumentare la temperatura di più di 1,5 gradi”.

Ombre libiche

Nei prossimi giorni, il capo del Palazzo di Vetro incontrerà il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, tuttora impegnato in Libia. La situazione del Paese grava inevitabilmente sulle Nazioni Unite. Dieci giorni fa, in occasione della riunione del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, l'Onu ha espresso forte preoccupazione per lo stato di detenzione in cui versano tanti detenuti nei centri libici. Nello specifico, gli esperti indipendenti delle Nazioni Unite hanno fatto menzione della mancanza di informazioni sull'identificazione di persone vulnerabili, comprese le vittime di torture o di maltrattamenti e bisognose di protezione internazionale. Il Palazzo di Vetro ha espresso sconcerto anche per i detenuti in Niger, “che rischia di trasformarsi in una nuova Libia” secondo l'esperto Abdelwahab Hani.

Lo spettro dell'intolleranza

Guterres è, altresì, consapevole della frusta dell'intolleranza che sta innervando il mondo attraverso attacchi diretti a individui, basati sulla fede. I riferimenti vanno a episodi eclatanti, come gli attacchi nelle moschee di Christchurch o nelle sinagoghe degli Stati Uniti, ma anche ad episodi di antisemitismo e odio religioso: “Mi si spezza il cuore a vedere un numero crescente di individui umiliati, molestati e attaccati pubblicamente semplicemente a causa della loro religione o fede – ha dichiarato il segretario Onu a Vatican News. “Negli ultimi mesi – ha aggiunto – ho lanciato due iniziative: un piano d'azione per sostenere gli sforzi per salvaguardare i siti religiosi e difendere il diritto alla libertà religiosa; e una strategia a livello di sistema delle Nazioni Unite per affrontare la questione dell'odio. In collaborazione con il mio Alto rappresentante per l'Alleanza delle civiltà, il piano d'azione mira a sostenere gli Stati membri nel garantire che i fedeli possano osservare i loro riti in pace. Le case di culto in tutto il mondo devono essere paradisi sicuri per la riflessione e la pace, non luoghi di spargimento di sangue e terrore”. Il 20 dicembre, Guterres incontrerà Papa Francesco, che personalmente stima per l'impegno profuso nel contrastare l'odio e seminare la pace: “La recente dichiarazione di Sua Santità Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar, il professor Dr. Ahmed Mohamed Ahmed el-Tayeb, è stata un contributo estremamente importante per la coesistenza pacifica, il rispetto reciproco e la comprensione tra le diverse comunità religiose nel mondo” ha dichiarato al portale d'informazione vaticano.