“Il libro è pieno di bugie”. Anticipata la pubblicazione

Pubblicato con cinque giorni d'anticipo prima che l'ingiunzione di un giudice potesse bloccarne la diffusione. Esce oggi, nelle librerie americane Fire and Fury dello scrittore e giornalista Michael Wolff. Un volume che sta facendo tremare la White House di Washington con le rivelazioni dell'ex fedelissimo del tycoon Steve Bannon. A nulla è servita la lettera di diffida inviata ieri dagli avvocati dei The Donald alla casa editrice Henry Holt and Company. Il tentativo di bloccare la pubblicazione del testo non è servita a nulla: Wolff, in accordo con l'editore, ha risposto all'ingiunzione pubblicando oggi il libro che sarebbe dovuto arrivare sugli scaffali in formato multimediale martedì 9 gennaio. Ad annunciarlo lo stesso autore in un tweet: “Ci siamo: potete comprare e leggere il mio libro. Grazie Signor Presidente”. 

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Bestseller 

A poche ore dalla pubblicazione, Fire and Fury è diventato un bestseller: al momento è al primo posto nella classifica dei libri più venduti di Amazon. Ciò è dovuto alle migliaia di prenotazioni arrivate dopo le polemiche seguite alle anticipazioni apparse sul Guardian e sul New York Magazine. La casa editrice, in un comunicato, annuncia spiega così il motivo dell'anticipazione: “A causa della domanda senza precedenti, la data della pubblicazione è stata anticipata”. Così facendo è stato evitato che l'uscita del libro potesse essere bloccata dal tribunale già nella mattinata di oggi gli avvocati del tycoon fossero andati avanti con la causa per diffamazione.

Trump: “Solo bugie”

Immediata la risposta di Trump che replica al giornalista sempre su Twitter: “Non ho mai autorizzato nessun accesso alla Casa Bianca e anzi ho cacciato molte volte l'autore di quel libro fraudolento. Non ho mai parlato con lui e il libro è pieno di menzogne e fonti inesistenti. Guardate al passato dell'autore, guardate a cosa succede a lui e allo sciatto Steve”. Per Steve si intende presumibilmente Steve Bannon, l'ex stratega della Casa Bianca che ha rivelato a Wolff i retroscena del Presidente, a partire dal caso di Russiagate fino a quelli più imbarazzanti circa i modi in cui si pettina i capelli. “Certo che ho parlato col presidente. Che abbia capito che era un'intervista o meno, non lo so, ma non era 'off the record'”, è la replica di Michael Wolff che ha detto di averci parlato per tre ore.

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Bannon perde il sostegno di Mercer

Intanto, dopo le sue rivelazioni su Trump e la sua famiglia, Steve Bannon perde il sostegno della miliardaria conservatrice Rebekah Mercer, sua principale finanziatrice e socio di minoranza di Breitbart News, il sito di estrema destra di cui l'ex stratega è presidente. “Sto con Trump”, fa sapere al Washington Post. Inoltre, secondo fonti vicine al sito, sarebbero iniziate le discussioni sulla possibile rimozione di Bannon dalla sua carica. “Sostengo il presidente Trump e la piattaforma sulla base della quale è stato eletto”, ha spiegato in un comunicato la Mercer, che non interviene quasi mai pubblicamente. “Io e la mia famiglia non comunichiamo con Steve Bannon da molti mesi e non abbiamo fornito supporto finanziario alla sua agenda politica né sosteniamo le sue recenti azioni e dichiarazioni”. In passato Rebekah e suo padre avevano finanziato i progetti dell'ultraconservatore Bannon, incluso Breitbart.