Il leader dell’opposizione: “Boicottate le elezioni”

Non partecipate in alcun modo alle elezioni della vergogna” che si tengono domani. Questo l’appello rivolto dal leader dell’opposizione in Kenya, Raila Odinga, durante un comizio tenuto all’Uhuru Park di Nairobi. Odinga era stato sconfitto alle elezioni in agosto e ne aveva chiesto la ripetizione. Ora però ha deciso di non ricandidarsi. Nell’esortare i suoi sostenitori ancora una volta a non inscenare manifestazioni di piazza nel giorno della ripetizione delle elezioni presidenziali fissato per domani, l’avversario del presidente Uhuru Kenyatta ha avvertito che il governo ha dislocato la polizia “per uccidere“.

“Siamo consapevoli che il regime sanguinario sta sfruttando ogni occasione per massacrare la nostra gente”, ha detto tra l’altro il capo della “National Super Alliance” (Nasa), annunciando la trasformazione di questa coalizione formata dai principali partiti dell’opposizione socialdemocratica a Kenyatta in un “movimento di resistenza“.

E’ intanto saltata definitivamente l’ipotesi di un rinvio last minute delle elezioni. La Corte suprema ha dichiarato di non poter esaminare il ricorso presentato da tre cittadini, tra cui un attivista per i diritti umani, per mancanza del quorum di giudici presenti. L’improcedibilità è stata comunicata dal capo dell’alta corte keniana, David Maraga, apparso da solo nell’aula, riferendo che solo lui e un altro magistrato erano in grado di partecipare all’audizione dei ricorrenti. Il ricorrenti sostenevano che non sia stato fatto abbastanza per assicurare che il processo elettorale sia libero, corretto e credibile. Avevano sostenuto, in particolare, che la Commissione elettorale (Iecb) è divisa al suo interno e che lo stesso presidente dello Iecb, Wafula Chebukati, ha ammesso pubblicamente di non poter garantire un’elezione credibile.

Componenti della commissione, secondo i tre, inoltre perseguirebbero interessi di parte e va tenuto conto del boicottaggio annunciato dal principale candidato dell’opposizione Raila Odinga. Il ricorso insisteva anche sul fatto che le minacce ai dipendenti dell’Iebc potrebbero pregiudicare il risultato di queste elezioni.