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Il Krakatoa fa ancora paura

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Il Krakatoa fa ancora paura e l'Indonesia alza il livello di allerta su nuove, possibili, eruzioni distruttive, come quella da cui ha avuto origine lo tsunami che ha ucciso più di 400 persone.  

Allerta 

L'allarme è stato innalzato al secondo più alto sui quattro della scala di rischio, e la zona di sicurezza attorno al vulcano è stata estesa ad un raggio di 5 chilometri. Il portavoce della protezione civile indonesiana Sutopo Purwo Nugroho afferma che “c'è il rischio di nuove eruzioni. Le persone nelle vicinanze del vulcano possono essere colpite da rocce, materiale piroplastico o ceneri“.

I rischi 

Altri rischi possono avvenire per nuove frane che potrebbero ripetere lo tsunami di sabato. Per questo, la distanza dal mare considerata sicura è fra i 500 metri e il chilometro dalla riva. Il vento ieri portava “cenere e sabbia” dal vulcano sulle vicine città di Cilegon e Serang a Giava, e consigliato ai residenti di indossare maschere e occhiali se dovevano avventurarsi all'aperto. Piogge torrenziali hanno scatenato inondazioni in alcune zone, ostacolando lo sforzo dei soccorsi. Gli operatori sanitari hanno avvertito che le scorte di acqua pulita e medicinali si stavano esaurendo, alimentando i timori di una crisi di sanità pubblica

Precendenti

L'Indonesia, un vasto arcipelago del sud-est asiatico, è una delle nazioni più colpite da catastrofi sulla Terra a causa della sua posizione a cavallo del cosiddetto “Anello di fuoco del Pacifico”, dove le placche tettoniche si scontrano. Lo tsunami di sabato è stato il terzo grande disastro naturale dell'Indonesia in sei mesi, a seguito di una serie di terremoti sull'isola di Lombok in luglio e agosto e uno tsunami a settembre che ha ucciso circa 2.200 persone a Palu sull'isola di Sulawesi, con altre migliaia di dispersi e presunti morti. 

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