Il giudice Kennedy lascia la Corte suprema

Adistanza di trent'anni dalla sua nomina, il giudice della Corte Suprema Anthony Kennedy ha annunciato che lascerà l'incarico a partire dal prossimo 31 luglio. Ad annunciarlo è stato lo stesso giudice che, in una nota, ha dato conto delle sue motivazioni spiegando che “è stato un grande onore e privilegio servire la nazione per 43 anni, 30 dei quali nella Corte suprema” e che, in procinto di compiere 82 anni, ha scelto di passare più tempo con la sua famiglia. Di per sé nulla di strano, vista l'età e la lunghezza del servizio offerto alla Nazione: l'uscita di Kennedy, tuttavia, apre spiragli tutt'altro che secondari all'interno del sistema di giustizia americano, con il presidente Trump che ha a disposizione la possibilità di nominare un nuovo giudice della Corte Suprema. Una posizione per la quale il Tycoon pare aver orientato la sua preferenza sul conservatore Neil Gorsuch.

Trump: “La ricerca del sostituto inizierà subito”

Solo pochi giorni fa, Kennedy era stato decisivo per l'approvazione del 'Travel ban' proposto dal presidente degli Stati Uniti risultando, come spesso accaduto negli ultimi 30 anni, decisivo per l'ok al provvedimento. Ora, con le sue dimissioni e la probabile nomina di Gorsuch al suo posto, all'interno della Corte Suprema si andrebbe a creare un imponente blocco conservatore, spostandosi sensibilmente a destra. Trump, da parte sua, ha usato termini elogiativi nei confronti di Kennedy, omettendo tuttavia di nominare esplicitamente il suo potenziale sostituto, limitandosi a dire di aver chiesto allo stesso giudice se “avesse persone per le quali nutriva rispetto fra coloro che avrebbero potuto prendere il suo posto” e che la ricerca inizierà immediatamente.

Trent'anni da “ago della bilancia”

In attesa di conoscere ufficialmente chi siederà sulla poltrona di Kennedy, l'inquilino della Casa Bianca ha tenuto a salutare il giudice, definendolo “un uomo con una grande visione, una visione straordinaria”. Nonostante prima dell'annuncio delle dimissioni i rapporti fra i due fossero stati molto formali, Trump ha affermato di aver “avuto una discussione molto approfondita” con Kennedy, dopo la quale “ho conosciuto le sue idee sulle cose”. Idee che il giudice ha plasmato nel corso di lunghi anni trascorsi all'interno del sistema di giustizia degli Stati Uniti, all'interno del quale fu chiamato nel 1988, dall'allora presidente Ronald Reagan. Nonostante le sue posizioni di conservatore, Kennedy non ha esitato, in passato, a schierarsi dalla parte dei giudici liberal: anche e soprattutto per questo, negli anni, si è guadagnato l'appellativo di “ago della bilancia”, assegnatogli perché spesso imprevedibile in fase di votazione.