Il Giappone conferma la fiducia a Shinzo Abe, due terzi della Camera con lui

Shinzo Abe ha vinto la scommessa sulla “fedeltà” del suo popolo: dopo aver sciolto la Camera Bassa in anticipo, rischiando pareccho a livello politico, le elezioni di oggi gli danno ragione. Secondo gli exit poll della tv pubblica Nhk, i Liberal Democratici del premier si sarebbero assicurati tra i 275 e i 306 seggi e l’alleato New Komeito tra i 31 e i 36 seggi, sui 475 in palio: Abe ha addirittura aumentato i seggi della sua formazione in Parlamento.

L’obiettivo del premier, ottenere i due terzi della Camera Bassa, è andato a buon segno: il voto è considerato soprattutto un referendum sul suo programma economico, meglio conosciuto come “Abenomics”. Dopo anni di stagnazione e la recente deflazione, il pacchetto di stimoli economici voluti da Abe fin ora non ha dato i risultati sperati: l’aumento dell’Iva previsto per gennaio, inoltre, aveva fatto preoccupare non poco i sostenitori del premier.

Le previsioni degli exit poll dicono che la maggioranza per ora ha ottenuto fra i 306 e i 342 seggi, ancora lievemente sotto la forbice dei due terzi, che va dai 317 ai 475, maggioranza assoluta: per quanto riguarda le opposizioni, i Democratici (DpJ) si sarebbero accreditati di 61-87 seggi, contro i 59 attenuti a dicembre del 2012. Il voto di protesta premierebbe il Partito Comunista che passerebbe da 8 a probabili 18-24 seggi.

Abe ha voluto le elezioni dopo solo due anni dall’inizio del suo ultimo mandato: l’obiettivo era raggiungere i due terzi della Camera insieme al partito di coalizione, Komeito, che aveva 31 deputati. I primi dati confermano quindi le previsioni della vigilia: la nuova maggioranza dovrebbe dunque permettere al premier del Sol Levante il varo delle modifiche costituzionali.