IL CONGRESSO USA SI COMPATTA: SI’ ALL’INVIO DI ARMI LETALI IN UCRAINA

Sembra che gli accordi di Minsk a poco siano serviti, quando Vladimir Putin afferma che sarebbe stato pronto ad usare anche il nucleare se i Paesi occidentali si fossero troppo intromessi nella questione ucraina, ma soprattutto dopo che l’amministrazione Obama decide di inviare armi letali al Paese di Poroshenko. La Camera dei rappresentanti statunitensi ha infatti detto la sua, approvando la risoluzione ad ampia maggioranza: 348 favorevoli e 48 contrari, sostenendo che gli Usa devono aiutare l’Ucraina a difendersi contro l’aggressione russa e la ribellione separatista. Scenario che ci riporta indietro di 50 anni, in una seconda Guerra Fredda, o forse nella stessa che non è mai terminata. Minacce annunciate, velate o meno, ma sicuramente sfoggio di forze continuo da parte delle due fazioni, Stati Uniti da una parte e Russia dall’altra.

La questione sembra anche spunto per fare campagna politica in America e aumentare le pressioni sulla Casa Bianca, infatti la deputata repubblicana della Florida ha accusato il presidente Obama di perseguire una strategia attendista, che abbandona a sé stessa l’Ucraina e nuoce addirittura alla sicurezza internazionale: “In gioco c’è molto di più del destino di un Paese pacifico, attaccato ingiustamente”, ha detto Ileana Ros-Lehtinen. Ma compattezza su questo fronte c’è anche tra i democratici.

Obama nel frattempo ha ceduto sull’invio di aiuti economici e militari a Poroshenko, ma temporeggia sull’invio di armi letali, prestando orecchio al timore delle cancellerie europee, che temono l’innescarsi di una guerra incontrollabile. “Alla crisi non può esserci una soluzione militare”, hanno ribadito ieri da Berlino, nell’annunciare un vertice con russi, ucraini e francesi per fare il punto sulla tenuta del cessate il fuoco in Ucraina orientale.