Il Califfato minaccia ancora Roma: “Vittoria o martirio”

L’ombra del Califfato torna a minacciare Roma, il cuore del cristianesimo: “Sguainate le spade e puntate le frecce. Siate fermi e non vi indebolite. O sarà una vittoria, attraverso la quale Allah onererà l’Islam e i musulmani, oppure martirio. Presto con il potere e la forza di Allah, la campagna dei crociati sarà spezzata. E dopo, Allah permettendo, ci incontreremo ad al-Quds, e avremo un appuntamento a Roma”, ha dichiarato il portavoce dell’Is, Abu Muhammad al-Adnani, in un messaggio audio lungo 9 minuti e mezzo. “Colpite i crociati nel loro territorio ed ovunque”, è stato l’appello di al-Adnani che ha invitato i jihadisti ad usare “un esplosivo, una pallottola, un pugnale, una pietra”

Sebbene crescano le minacce da parte dello Stato Islamico, in Siria l’Isis registra le prime sconfitte. La foto della bandiera curda sulla collina di Kobane è in primo piano sul profilo Twitter degli attivisti, a manifestare la vittoria di aver riconquistato la città dopo quattro mesi di conflitti. Le forze anti-Isis avrebbero conquistato il 90% del territorio, lo conferma l’osservatorio siriano per i diritti umani, basato a Londra.

La Ong segnala sporadici combattimenti dove resiste ancora un piccola parte di jihadisti, per la maggior parte minorenni. L’assedio di Kobane da parte degli estremisti dello Stato Islamico risale al 16 settembre 2014, quando gli estremisti avanzando rapidamente nella città e costringendo centinai di abitanti a fuggire dalle proprie case.

In poco tempo i combattenti curdi sostenuti da peshmerga arrivati dall’altopiano iracheno e dagli attacchi aerei della coalizione internazionale sono riusciti a frenare l’invasione. Da settembre a oggi, si stima vi siano stati oltre 1.600 morti negli scontri sul territorio.